Gli anni recenti hanno visto una significativa accelerazione nella diffusione delle criptoattività, con conseguenze potenzialmente rilevanti anche per le statistiche ufficiali.
Lo studio di Banca d’Italia, in allegato, presenta lo stato attuale delle classificazioni di questi strumenti, in parte ancora non definite in sede internazionale, e analizza l’impatto che le criptoattività possono avere sulla compilazione delle statistiche sull’estero e su alcune specifiche voci in particolare.
Nel giugno 2019 Facebook ha annunciato il prossimo lancio di una nuova valuta digitale denominata Libra.
Secondo i promotori, questo nuovo strumento per i pagamenti e le transazioni internazionali avrebbe dovuto arrivare sul mercato nella prima metà del 2020.
Libra è stata concepita come una “stablecoin”, ossia una moneta digitale sostenuta da un paniere di valute fiat e altri asset finanziari.
Nelle intenzioni del promotore doveva essere (e gli operatori si aspettavano che diventasse) una stablecoin globale, cioè uno strumento potenzialmente in grado di favorire lo sviluppo di modalità di pagamento più rapide, economiche e inclusive, anche transfrontaliere. A
All’inizio del 2020, Banca d’Italia ha cercato di esplorare le implicazioni degli asset digitali dal punto di vista dei compilatori di statistiche esterne, concentrandosi principalmente sugli aspetti metodologici, con uno sguardo anche al loro possibile impatto su voci selezionate della bilancia dei pagamenti (BoP).
Le conclusioni sono state piuttosto caute e hanno incluso alcune ipotesi su possibili approcci alla compilazione.
L’osservazione conclusiva era soprattutto l’auspicio che i compilatori raggiungessero un ampio accordo sulle definizioni, le classificazioni e i trattamenti statistici di tali strumenti, al fine di garantire pratiche armonizzate e risultati coerenti.
Dopo l’annuncio del 2019, il progetto Libra sembra essere stato definitivamente abbandonato.
Al contrario, le criptoattività e altri strumenti basati sulla distributed ledger technology (DLT) hanno continuato a diffondersi con la straordinaria crescita e lo sviluppo del mercato delle criptovalute.
Il dibattito sulle criptoattività nelle statistiche macroeconomiche, e in particolare nelle statistiche esterne, è in corso, con nuovi contributi, soprattutto nel campo della classificazione.
Tuttavia, molte questioni rilevanti rimangono aperte. Con questo lavoro, Banca d’Italia desidera proseguire l’analisi delle questioni sollevate e delle sfide poste dalle criptoattività, dal punto di vista dei compilatori delle statistiche della bilancia dei pagamenti.
L’analisi non copre le preoccupazioni che tali strumenti sollevano nei settori della stabilità finanziaria, della lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo, della supervisione del buon funzionamento del sistema dei pagamenti e della protezione dei consumatori.
I regolatori e le altre autorità (come la Banca d’Italia) sono specificamente (e fortemente) impegnati su tutti questi temi, nell’esercizio delle loro funzioni istituzionali. Il documento è suddiviso in quattro sezioni. Dopo l’Introduzione, la Sezione 2 fornisce una panoramica delle definizioni generali e dei principali schemi di classificazione dei cripto-asset proposti ai fini delle statistiche macroeconomiche, con alcune considerazioni su alcune rilevanti questioni aperte. La sezione 3 discute questioni specifiche, sia teoriche che pratiche, relative alla compilazione di statistiche esterne. La sezione 4 contiene le osservazioni conclusive.