L’Antitrust ha disposto la sospensione cautelare dell’attività di promozione della criptomoneta OneCoin da parte di alcune società.
Nel farlo l’Autorità ha rilevato come la parte più consistente degli introiti conseguibili dall’attività promossa dai professionisti deriverebbe non tanto dall’acquisto della moneta virtuale OneCoin, quanto piuttosto dal pagamento delle quote che i consumatori sono chiamati a versare nel momento dell’adesione al sistema, i quali a loro volta, per raggiungere l’obiettivo di guadagno, sembrano essere tenuti a reclutare altri consumatori. Tali modalità appaiono riconducibili alle dinamiche tipiche delle vendite piramidali.