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Criptovalute: la BCE sulla necessaria uniformazione a livello UE

22 Agosto 2022
Di cosa si parla in questo articolo

La concessione di licenze agli istituti di credito è essenziale per la regolamentazione e la vigilanza pubblica del sistema finanziario europeo in materia di criptovalute.

Infatti, la fiducia nel sistema finanziario dipende dalla consapevolezza del pubblico che solo gli istituti autorizzati operino al suo interno.

Allo stesso tempo, la concessione di licenze non dovrebbe inibire la concorrenza, l’innovazione finanziaria o il progresso tecnologico.

I mercati delle criptovalute si stanno sviluppando rapidamente e le banche stanno valutando se parteciparvi, ed è compito della Banca centrale europea garantire che lo facciano in modo sicuro e solido, nel rispetto dei principi sopra citati.

In questo senso, la BCE collabora strettamente con le autorità di vigilanza nazionali per garantire un approccio coerente e standard elevati in tutti i Paesi.

Attualmente non esiste un quadro normativo armonizzato che regoli le attività e i servizi di criptovalute nell’UE.

Questa situazione cambierà con la finalizzazione di diverse iniziative normative a livello europeo e internazionale che definiranno il quadro normativo disciplinante le attività in criptovalute, l’ambito in cui tali attività siano consentite e come le banche debbano gestire i rischi che esse comportano.

All’interno dell’UE, la presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo hanno recentemente raggiunto un accordo provvisorio sulla proposta relativa ai mercati delle criptovalute (MiCA).

A livello internazionale, il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria sta monitorando le esposizioni delle banche in criptovalute e pubblicherà a tempo debito le norme dettagliate sul trattamento prudenziale di tali esposizioni.

Nel frattempo, i quadri normativi nazionali che regolano le criptovalute divergono notevolmente.

In Germania, alcune attività di criptovalute sono soggette all’obbligo di licenza bancaria e, ad oggi, diverse banche hanno richiesto l’autorizzazione a svolgere tali attività.

È in questo contesto che la BCE sta prendendo provvedimenti per armonizzare la valutazione delle richieste di licenza.

Come per qualsiasi altra procedura di autorizzazione, la BCE e l’autorità nazionale competente applicano i criteri della Direttiva sui requisiti patrimoniali (CRD) quando valutano le richieste di autorizzazione per le attività e i servizi relativi alle criptovalute.

Nel fare ciò, la BCE presta particolare attenzione ai seguenti aspetti:

  • modelli di business: il modo in cui l’attività proposta corrisponde all’attività complessiva e al profilo di rischio dell’istituto;
  • governance interna: se le politiche e le procedure dell’istituto sono adeguate per identificare e valutare i rischi unici delle criptovalute;
  • valutazioni di idoneità e correttezza: in questo caso si applicano gli stessi criteri generali di idoneità e correttezza di qualsiasi procedura di autorizzazione, compresa la competenza informatica.

Naturalmente, i cripto-asset pongono l’accento su alcuni tipi di rischio, a partire da quelli operativi e informatici, che la BCE sta valutando.

Questi includono, ad esempio, il furto di chiavi crittografiche o la compromissione delle credenziali di accesso, nonché i rischi legati all’uso di tecnologie speciali e all’esternalizzazione a fornitori terzi.

Allo stesso modo, poiché le criptovalute sono considerate inclini ai rischi associati all’antiriciclaggio e alla lotta al finanziamento del terrorismo (AML/CFT), gli accordi e i processi di governance interna devono tenere conto del profilo di rischio AML/CFT dell’ente.

In questo caso la BCE si avvale dei contributi delle autorità nazionali antiriciclaggio e delle Unità di informazione finanziaria.

Per quanto riguarda la liquidità e il capitale, non sono ancora stati definiti requisiti specifici per i fondi propri, dato il lavoro in corso da parte del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria per affrontare i rischi posti dalle criptovalute.

È importante notare che, lavorando a stretto contatto con le autorità di vigilanza nazionali, la BCE si adopererà per ottenere una maggiore coerenza nelle valutazioni prudenziali tra i vari regimi nazionali.

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