Pubblicato il documento congiunto del Consiglio nazionale dei Commercialisti e degli Esperti Contabili e di Confindustria sullo schema di decreto legislativo recante modifiche al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza.
In particolare, il documento evidenzia come come a fronte del progressivo ampliamento degli strumenti di regolazione della crisi e dell’insolvenza, si siano ampliati anche i margini di discrezionalità attraverso cui si possono individuare le misure idonee a intercettare tempestivamente lo stato di crisi e le iniziative adeguate ad affrontarla.
Il problema è una maggiore incertezza riguardo la sindacabilità ex post, in sede giurisdizionale, circa le scelte operate nel caso in cui queste ultime non si siano rivelate sufficienti al superamento della crisi.
Il superamento degli indicatori e indici della crisi, determina l’abbandono della demarcazione oggettiva che escludeva un sindacato in ordine alla scelta del dies a quo, che oggi invece viene rimesso a valutazioni anche soggettive.
Quindi, in un simile scenario, sarà indispensabile non dimenticare che tali scelte sono anche figlie delle percezioni del momento e, se la business judgement rule è un principio da preservare, lo dovrà essere anche declinato nella delicata fase della crisi per l’imprenditore, gli organi di controllo societari e altresì i professionisti coinvolti.