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Crypto-Asset: dall’OCSE le nuove regole sulla trasparenza fiscale

12 Ottobre 2022
Di cosa si parla in questo articolo

L’OCSE ha presentato un nuovo quadro normativo globale per la trasparenza fiscale che prevede la segnalazione e lo scambio di informazioni relative ai Crypto-Asset.

Il Crypto-Asset Reporting Framework (CARF) risponde alla richiesta del G20 all’OCSE di sviluppare un quadro per lo scambio automatico di informazioni tra Paesi aderenti.

La nuova iniziativa di trasparenza, sviluppata insieme ai Paesi del G20, si inserisce nel contesto di una rapida adozione dell’uso di crypto-asset per un’ampia gamma di investimenti e utilizzi nei mercati finanziari.

A differenza dei prodotti finanziari tradizionali, i crypto-asset possono essere trasferiti e detenuti senza l’intervento degli intermediari finanziari tradizionali, come le banche, e senza che un amministratore centrale abbia piena visibilità sulle transazioni effettuate o sulle partecipazioni in crypto-asset.

Il mercato delle criptovalute ha anche dato origine a nuovi intermediari e fornitori di servizi, come i servizi per lo scambio di crypto-asset e i fornitori di portafogli, molti dei quali attualmente non sono regolamentati.

Questi sviluppi fanno sì che i crypto-asset e le relative transazioni non siano coperti in modo esaustivo dal Common Reporting Standard (CRS) dell’OCSE/G20, aumentando la probabilità che vengano utilizzati per l’evasione fiscale.

A tal fine, il CARF garantirà la trasparenza delle transazioni di crypto-asset, attraverso lo scambio automatico di tali informazioni con le giurisdizioni di residenza dei contribuenti su base annuale, in modo standardizzato simile al CRS.

Il CARF si rivolgerà a qualsiasi rappresentazione digitale del valore che si basa su procedure tecnologiche per convalidare e proteggere le transazioni.

Sono previste delle eccezioni per le attività che non possono essere utilizzate a scopo di pagamento o di investimento e per le attività già interamente coperte dal CRS.

Le entità o gli individui che forniscono servizi che effettuano transazioni in crypto-asset per conto o a nome dei clienti sarebbero quindi obbligati al rispetto degli obblighi di comunicazione ai sensi del CARF.

Il CARF contiene regole modello che possono essere trasposte nella legislazione nazionale e commenti per aiutare le amministrazioni nell’attuazione.

Nei prossimi mesi, l’OCSE porterà avanti il lavoro sugli strumenti legali e operativi per facilitare lo scambio internazionale di informazioni raccolte sulla base del CARF e per garantirne un’attuazione efficace e diffusa, compresi i tempi per l’avvio degli scambi di informazioni.

L’OCSE ha inoltre presentato al G20 una serie di ulteriori modifiche al CRS, volte a modernizzarne l’ambito di applicazione per coprire in modo completo i prodotti finanziari digitali e a migliorarne il funzionamento, tenendo conto dell’esperienza acquisita dai Paesi e dalle imprese.

 

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