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Tesi di laurea

Crypto-Asset e regolamento MiCA

5 Giugno 2024

Stefano Ricci

Di cosa si parla in questo articolo

Il presente lavoro ha ad oggetto il Regolamento UE 2023/1114, c.d. MiCA (Market in crypto-assets), che detta requisiti uniformi a livello unionale per l’emissione, la negoziazione e la prestazione dei servizi relativi alle cripto-attività. Una corretta analisi del summenzionato Regolamento non può tuttavia prescindere da una serie di considerazioni preliminari, essendo necessario chiarire innanzitutto il contesto sociale ed economico in cui tale Regolamento è stato partorito.

Preliminare a qualsivoglia tentativo di qualificazione giuridica del fenomeno cripto, a sua volta pregiudiziale all’analisi del MiCAR, risulta essere l’individuazione di una sommaria tassonomia dei crypto-asset e la comprensione del funzionamento della tecnologia a registro distribuito (DLT) utilizzata per l’emissione e la circolazione degli stessi, e dalle modalità di custodia delle cripto-attività.

Successivamente l’elaborato si concentra sulle questioni giuridiche sottese al fenomeno delle criptovalute. La qualificazione giuridica delle stesse costituisce il punto di partenza per la risoluzione dei temi più complessi che sono stati affrontati dai tribunali italiani: il rapporto exchange-utenti, oggetto di una pronuncia da parte del Tribunale fallimentare di Firenze, il tema del conferimento delle criptovalute a capitale sociale, affrontato da Tribunale e Corte d’Appello di Brescia nonché il tema, affrontato dal Tribunale di Verona e dalla Corte di Cassazione, della disciplina applicabile nel momento in cui tali asset vengono offerti con finalità di investimento.

La tecnologia a registro distribuito, che costituisce la base tecnologia dei crypto-asset, viene anche in rilievo nel mondo finanziario tradizionale nel momento in cui asset tradizionali (tra tutti gli strumenti finanziari) vengono emessi, trasferiti e memorizzati tramite il ricorso ad essa. Il tema è affrontato nel capitolo sul Regolamento DLT PILOT, in cui si analizzano le infrastrutture di mercato previste per la registrazione e negoziazione di token incorporanti strumenti finanziari (MTF, SS e TSS DLT) evidenziando le differenze con il “diritto comune” dei mercati finanziari. Un accenno è poi effettuato anche al c.d. Decreto Finctech che introduce il «registro per la circolazione digitale» presso cui devono essere scritturati gli strumenti finanziari emessi tramite ricorso alla DLT.

Da ultimo si procede ad analizzare il Regolamento MiCA, che disciplina l’emissione, l’ammissione alla negoziazione e la prestazione dei servizi relativi alle cripto-attività, nonché detta requisiti uniformi a livello unionario per gli emittenti e i prestatori dei servizi. Partendo dai lavori preparatori per meglio comprendere le scelte operate dal legislatore europeo, si procede con le questioni definitorie, l’ambito di applicazione del Regolamento, la tripartizione dei crypto-asset fra token di moneta elettronica, token collegati ad attività e token diversi da questi ultimi.

Spazio centrale occupa l’analisi della disciplina dettata dal MiCAR per l’emissione e l’ammissione alla negoziazione delle varie cripto-attività che ruota attorno alla redazione e pubblicazione del c.d. white paper, tanto simile quanto diverso dal prospetto informativo “tradizionale”.

Un’analisi compara tra MiFID e MiCA si rende necessaria, oltre che nel summenzionato caso (white paper e prospetto informativo), anche nella ricognizione della disciplina dettata per i servizi per le cripto-attività, palesemente modellati sul sistema MiFID, nonché di quella dettata per i prestatori dei servizi stessi rimandando alla disciplina già esistente nel momento in cui i servizi per le cripto-attività siano prestati da intermediari tradizionali.

L’obbiettivo ultimo del presente elaborato è pertanto quello di fornire un quadro quanto più esaustivo possibile, dello stato dell’arte del mondo dei crypto-asset, cercando di focalizzarsi soprattutto sul nuovo Regolamento MiCA e inquadrarlo all’interno del sistema finanziario già vigente, posto che la tematiche derivanti dall’utilizzo della tecnologia a registro distribuito sono trasversali a tutta la disciplina finanziaria.

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