Il Consiglio dei Ministri riunitosi ieri, giovedì 4 maggio 2023, ha approvato un decreto-legge recante, tra le altre, disposizioni urgenti sulla governance di enti pubblici e società quotate.
In particolare, il decreto contiene nuove norme volte a razionalizzare il regime di amministrazione di enti pubblici previdenziali, fondazioni lirico sinfoniche e società quotate.
Per quanto riguarda la governance degli enti previdenziali pubblici, il decreto prevede:
- l’abolizione della figura del Vicepresidente,
- la modifica dei poteri del Presidente, al quale viene attribuito il compito di proporre la nominare del Direttore generale, in luogo del consiglio di amministrazione prima deputato, e
- novità per quanto riguarda il Direttore generale, prevedendo modifiche
- oltre quanto già detto sulla nomina da parte del CdA su proposta però del Presidente,
- alla durata della carica, ridotta da 5 a 4 anni, in coerenza con quanto avviene per gli altri organi,
- alla procedura di scelta, comparativa di interpello come per i dirigenti della pubblica amministrazione, anziché tra dirigenti interni o esperti della materia.
Per garantire l’aggiornamento dei regolamenti organizzativi e interni degli enti, si prevede che entro 20 giorni dall’entrata in vigore del decreto-legge venga nominato un Commissario straordinario. Tale nomina comporterà la decadenza dei presidenti, dei vicepresidenti e dei consigli di amministrazione.
Per quanto riguarda la governance delle società quotate, il decreto attribuisce allo statuto la possibilità di prevedere che il consiglio di amministrazione uscente presenti una propria lista di candidati per l’elezione dei nuovi componenti del c.d.a. (c.d. lista del CdA)
In caso di lista presentata dal consiglio di amministrazione, il termine è fissato in 40 giorni antecedenti l’assemblea, diversamente dai 25 giorni richiesti in via ordinaria.
Resta fermi i requisiti che la legge impone ai nuovi eletti relativamente al rispetto dell’equilibrio di genere, alla rappresentanza della lista di minoranza e all’indipendenza di uno o due componenti del consiglio.