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DDL bilancio 2025 alla Camera: le misure per famiglie e imprese

29 Ottobre 2024
Di cosa si parla in questo articolo

Lo scorso 23 ottobre è stato trasmesso dal Governo alla Camera il DDL di bilancio 2025, relativo al triennio 2025-2027, per l’avvio dell’iter di approvazione parlamentare.

In estrema sintesi, le misure contenute nel DDL bilancio 2025 si concentrano in particolare:

  • sulla riduzione della pressione fiscale
  • sul sostegno ai redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati
  • sul rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione
  • sul rifinanziamento del fondo sanitario nazionale
  • sul sostegno alle famiglie numerosee sugli incentivi alla natalità.

Con riguardo alla riduzione della pressione fiscale si rende strutturale sia l’accorpamento, già previsto per l’anno in corso, su tre scaglioni delle aliquote IRPEF, sia gli effetti di riduzione del cuneo fiscale a favore dei lavoratori dipendenti; viene quindi esteso, rispetto all’anno 2024, l’ambito di applicazione ai redditi fino a 40.000:

  • per i lavoratori dipendenti con reddito complessivo non superiore a 20.000 euro, si è riconosciuto a tal fine un bonus
  • per i soggetti che, invece, hanno un reddito complessivo dai 20.000 a 40.000 euro è riconosciuta un’ulteriore detrazione dall’imposta lorda rapportata al periodo di lavoro che varia in relazione all’ammontare del reddito complessivo.

Viene ridotta dal 10% al 5% l’imposta sostitutiva sui premi di produttività per il periodo 2025- 2027 e si prevedono agevolazioni fiscali per i servizi e le provvidenze riconosciuti dalle imprese ai propri dipendenti c.d. welfare aziendale.

Nell’ambito delle politiche per il lavoro, con lo scopo di mitigare il divario nell’occupazione e favorire lo sviluppo dell’attività imprenditoriale nelle aree svantaggiate del Paese, il DDL bilancio 2025:

  • istituisce un apposito fondo di bilancio (con una dotazione complessiva di circa 9,1 miliardi nel periodo 2025- 2029).
  • proroga, per i tre periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2024, per i titolari di reddito d’impresa e per gli esercenti arti e professioni, la maggiorazione del 20% della deduzione relativa al costo del lavoro incrementale derivante da assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato.

Per favorire gli investimenti privati:

  • si autorizzano risorse per il 2025 destinate a finanziare l’attribuzione di un credito di imposta per le imprese che effettuano l’acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno
  • vengono incrementate le dotazioni di bilancio della misura agevolativa c.d. nuova Sabatini
  • vengono inoltre previsti 0,22 miliardi annui per il periodo 2027-2029 finalizzati alla concessione di contributi per il completamento degli interventi concernenti le concessioni aventi ad oggetto la realizzazione di infrastrutture a banda ultra-larga nelle zone bianche del territorio nazionale.

Il DDL bilancio 2025 ricorda, in premessa alla relazione tecnica, che il disegno di legge interviene a pochi mesi dall’approvazione della riforma delle regole di governance economica europea, che è entrata in vigore il 30 aprile 2024 e comprende:

  • Il Regolamento (UE) 2024/1263, che abroga il Regolamento (CE) n. 1466/97 e riforma il braccio preventivo del Patto di stabilità e crescita
  • Il Regolamento (UE) 2024/1264, che modifica il Regolamento (CE) 1467/97 e riforma il braccio correttivo del Patto di stabilità e crescita
  • La Direttiva (UE) 2024/1265, che modifica la Direttiva 2011/85/UE sui requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri.

I due regolamenti sono direttamente applicabili agli Stati membri, mentre le modifiche alla Direttiva 85/2011 dovranno essere recepite entro il 31 dicembre 2025.

Le principali novità concernono:

  • il rafforzamento della programmazione e della sorveglianza nel medio lungo termine
  • la modifica delle variabili obiettivo rilevanti.

Elemento centrale nel nuovo assetto della governance europea è il Piano fiscale strutturale a medio termine, che ciascun Paese, deve presentare entro il 30 aprile, su un orizzonte di 4/5 anni, a seconda della durata della legislatura nazionale, in cui viene programmato un sentiero di spesa netta, che diviene l’unico indicatore utilizzato ai fini della sorveglianza di bilancio.

Tale spesa non è modificabile, salvo il verificarsi di situazioni quali il sopravvenire di circostanze oggettive che ne impediscano l’attuazione o l’insediamento di un nuovo Governo.

Sono previste due clausole di salvaguardia, una generale e una nazionale, attivabili dal Consiglio previa raccomandazione della Commissione, che consentono di deviare dal percorso della spesa primaria netta, rispettivamente in caso di recessione economica nell’area euro, ovvero di eventi eccezionali al di fuori del controllo dello Stato con effetti rilevanti sulle finanze pubbliche.

In sede di prima applicazione il Piano 2024-2029 è stato presentato alle Camere il 27 settembre 2024, approvato con apposite risoluzioni parlamentari il 9 ottobre 2024 e successivamente trasmesso alle Autorità europee, e prevede un obiettivo di tasso di crescita annuo della spesa netta pari al 1,3% nel 2025, al 1,6% nel 2026, al 1,9% nel 2027 al 1,7% nel 2028 e al 1,5% nel 2029.

In tale contesto, il Governo ricorda che l’impostazione della politica di bilancio rimane prudente, in modo da garantire nel medio periodo una stabile riduzione dello stock di debito pubblico e al contempo finanziare interventi selettivi per il rafforzamento delle politiche per la famiglia e il sostegno dei redditi medio bassi, per le prestazioni sociali e per migliorare la qualità e l’offerta del servizio sanitario nazionale.

La riforma della governance economica europea richiederà il necessario allineamento del quadro normativo contabile interno: dovrà essere adeguata sia la legge 24 dicembre 2012, n. 243 “Disposizioni per l’attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi dell’articolo 81, sesto comma, della Costituzione” che la legge 31 dicembre 2009, n. 196 “Legge di contabilità e finanza pubblica”.

Il presente disegno di legge di bilancio, pertanto, precisa la relazione, pur considerando le nuove regole di governance economica introdotte a livello unionale, è presentato secondo la struttura e i contenuti previsti dal vigente assetto giuscontabile.

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