La Banca Centrale Europea (BCE), su richiesta del Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano, ha pubblicato un Parere riguardante le misure introdotte nell’ordinamento nazionale dal Decreto Legge 23 dicembre 2016, n. 237, convertito in via definitiva dal Parlamento in data 16 febbraio 2017 (Decreto Salva Risparmio) (cfr. contenuti correlati).
A tale proposito, la BCE ha rilevato che:
- come ricordato in più occasioni, la BCE dovrebbe essere consultata prima dell’adozione di un Decreto Legge da parte del Governo, non successivamente alla sua entrata in vigore (a ciò nulla rilevando il successivo iter di conversione);
- è necessario che le disposizioni legislative nazionali volte a fornire sostegno pubblico al settore creditizio rispettino pienamente il diritto dell’Unione Europea;
- l’attribuzione del ruolo previsto per la BCE dal Decreto Legge è sostanzialmente coerente con gli specifici compiti di vigilanza prudenziale a essa conferiti ai sensi della normativa dell’Unione Europea che disciplina la vigilanza bancaria;
- è della massima importanza che le operazioni di sostegno condotte dalle autorità nazionali non abbiano alcun impatto sulla conduzione e sull’attuazione della politica monetaria dell’area dell’Euro;
- è necessario chiarire quale debba essere la durata residua degli strumenti di debito per cui può essere disposta la garanzia statale;
- paiono essere rispettate le condizioni di rilascio dell’ELA;
- la disposizione del Decreto Legge volta a escludere i rischi di compensazione associati ai crediti accettati in garanzia dalla Banca d’Italia, applicabile anche alle operazioni di credito dell’Eurosistema, pare essere in linea con lo Statuto del Sistema Europeo di Banche Centrali (SEBC) e della BCE.