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Derivati OTC: modelli ISDA sul rischio climatico

29 Marzo 2024
Di cosa si parla in questo articolo

ISDA ha pubblicato il 28 marzo 2024 delle riflessioni di Scott O’Malia, Chief Executive Officer dell’ISDA, su importanti questioni relative ai derivati OTC in derivatiViews, riflettendo l’impegno di lunga data dell’ISDA nel rendere il mercato più sicuro ed efficiente, soprattutto in relazione al rischio climatico.

Le riflessioni fanno seguito alla pubblicazione, nel mese di Febbraio 2024, dell’Analisi dello scenario di rischio climatico per il Trading Book (fase II), da parte del’ISDA.

Nell’intervento viene affermato che negli ultimi anni l’ISDA si è abituato a gestire le perturbazioni nei mercati finanziari, con shock inaspettati come la pandemia e l’invasione russa dell’Ucraina: tuttavia, al momento, bisogna assicurarsi di essere pronti per un altro tipo di evento di disturbo che potrebbe colpire le attività di trading, ovvero il cambiamento climatico.

Gli eventi meteorologici gravi si verificano con sempre maggiore frequenza, ma la comprensione del possibile impatto dei disastri naturali sugli asset negoziati è stata relativamente limitata: per tale ragione l’ISDA sta portando avanti lo sviluppo di scenari di rischio climatico, a breve termine, per il portafoglio di negoziazione.

I futuri shock climatici potrebbero rientrare in due categorie distinte:

  • un evento fisico, come un’alluvione o un terremoto
  • un evento di transizione, come un cambiamento nella politica climatica o l’introduzione di una carbon tax.

In entrambi gli scenari, le implicazioni per i mercati finanziari potrebbero essere gravi a seconda della portata dello shock.

In precedenza sono stati sviluppati scenari per modellare l’impatto sulle attività a lungo termine, come i prestiti, ma determinare l’impatto sulle attività negoziate è più complesso, poiché richiede un orizzonte temporale breve, di giorni e settimane piuttosto che di anni.

Inoltre, richiede la modellazione di specifici parametri di rischio di mercato, anziché limitarsi a considerare l’impatto macroeconomico.

L’ISDA ha collaborato con un gruppo di banche per affrontare meglio questo problema, sviluppando un quadro concettuale per l’analisi degli scenari climatici nel portafoglio di negoziazione; recentemente, ha completato la seconda fase del progetto, ovvero la progettazione e la modellazione di tre scenari climatici specifici:

  • uno scenario di rischio fisico che comporta un improvviso aumento della temperatura;
  • uno scenario di rischio di transizione che comprende un forte aumento delle tasse sul carbonio;
  • uno scenario combinato in cui si verificano contemporaneamente shock fisici e di transizione.

Questi scenari aprono nuove strade, utilizzando il quadro concettuale come base per dimostrare come sia possibile modellare l’impatto degli shock climatici sul trading book: l’analisi proietta l’impatto a 12 mesi su una serie di indicatori macroeconomici nelle varie regioni.

Gli scenari proiettano dunque gli shock del rischio di mercato a un giorno, 10 giorni, tre mesi e un anno su:

  • azioni
  • credito
  • tassi di interesse
  • materie prime
  • titoli garantiti da ipoteca.

I risultati hanno mostrato che tutti e tre gli scenari porterebbero a un calo dei prezzi delle azioni e a un aumento degli spread del credito, mentre le curve dei rendimenti aumenterebbero nello scenario del rischio di transizione e diminuirebbero in quello del rischio fisico.

ISDA sta attualmente riflettendo sulla prossima fase di questo progetto, che potrebbe prevedere l’ampliamento degli scenari, per includere più regioni e settori.

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