Il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) ha comunicato l’annuale azione Coordinated Enforcement Framework (CEF) per il 2025, che si concentrerà sul diritto alla cancellazione dei propri dati personali, ovvero il diritto all’oblio (di cui all’art. 17 GDPR).
Il Consiglio ha scelto questo argomento durante la plenaria di ottobre 2024, poiché si tratta di uno dei diritti del GDPR più frequentemente esercitati e per il quale le autorità di protezione dei dati ricevono spesso reclami da parte delle persone.
Si ricorda che ai sensi dell’art. 17 GDPR, il diritto all’oblio consiste nel diritto degli interessati di ottenere dal titolare del trattamento la cancellazione dei dati personali che li riguardano senza ingiustificato ritardo; a sua volta, il titolare del trattamento ha l’obbligo di cancellare senza ingiustificato ritardo i dati personali, nei seguenti casi:
- i dati personali non sono più necessari rispetto alle finalità per le quali sono stati raccolti o altrimenti trattati
- l’interessato revoca il consenso su cui si basa il trattamento conformemente all’art. 6, par. 1, lett. a), o all’art. 9, par. 2, lett. a), e se non sussiste altro fondamento giuridico per il trattamento
- l’interessato si oppone al trattamento ai sensi dell’art. 21, par. 1, e non sussiste alcun motivo legittimo prevalente per procedere al trattamento, oppure si oppone al trattamento ai sensi dell’art. 21, par. 2
- i dati personali sono stati trattati illecitamente
- i dati personali devono essere cancellati per adempiere un obbligo giuridico previsto dal diritto dell’Unione o dello Stato membro cui è soggetto il titolare del trattamento
- i dati personali sono stati raccolti relativamente all’offerta di servizi della società dell’informazione di cui all’art. 8, par. 1.
Nel corso del 2025, 32 autorità di protezione dei dati in tutta Europa prenderanno parte a questa iniziativa diritto all’oblio: le autorità di protezione dei dati partecipanti contatteranno presto un certo numero di responsabili del trattamento di diversi settori in tutta Europa, avviando nuove indagini formali o svolgendo indagini conoscitive.
In quest’ultimo caso, potrebbero anche decidere di intraprendere ulteriori azioni di follow-up, se necessario.
Le autorità di protezione dei dati verificheranno come i responsabili del trattamento gestiscono e rispondono alle richieste di cancellazione che ricevono e, in particolare, come applicano le condizioni e le eccezioni per l’esercizio del diritto all’oblio.
Le DPA rimarranno inoltre in stretto contatto per condividere e discutere i risultati ottenuti nel corso dell’anno: i risultati di queste azioni nazionali saranno aggregati e analizzati insieme, per generare una visione più approfondita dell’argomento, consentendo un follow-up mirato a livello nazionale e dell’UE.