Il 18 marzo scorso si è conclusa la consultazione pubblica della Commissione europea sulla revisione periodica delle disposizioni macroprudenziali dell’Unione europea per il settore bancario (l’ultima revisione era stata condotta nel 2016).
La Banca d’Italia ha partecipato alla consultazione segnalando la necessità di una maggiore flessibilità nel processo di fissazione della riserva di capite anticiclica (countercyclical capital buffer), purché esso continui a rimanere basato sull’utilizzo di indicatori del rischio ciclico di natura quantitativa, così da mantenere un adeguato livello di prevedibilità e di armonizzazione tra i paesi dell’Unione europea. Sarebbe inoltre preferibile non utilizzare questa specifica riserva di capitale per far fronte a rischi non ciclici.
La Banca d’Italia, inoltre, vede con favore un’armonizzazione a livello europeo, per quanto minima, degli strumenti cosiddetti borrower based (come, ad esempio, i limiti al rapporto tra l’ammontare del prestito erogato e il valore della garanzia prestata) da conseguire sulla base delle raccomandazioni già emanate in materia dal Consiglio europeo per il rischio sistemico (European Systemic Risk Board, ESRB). È importante, in ogni caso, che il disegno, la fissazione e l’attivazione di tali strumenti rimangano di esclusiva competenza delle autorità nazionali.