L’EBA ha pubblicato il rapporto sulle politiche di diversità e sul divario retributivo di genere a livello di organi direttivi degli istituti di credito.
In particolare, evidenzia l’EBA:
- il 27,75% dei posti di amministratore non esecutivo è occupato da donne;
- solo il 18,05% dei direttori esecutivi sono donne;
- l’equilibrio di genere nell’Europa settentrionale e orientale è generalmente migliore rispetto ad altre parti dell’UE;
- il 27,05% delle istituzioni non ha ancora una politica di diversità di genere obbligatoria;
- esiste una chiara correlazione positiva tra l‘equilibrio di genere e il rendimento del capitale proprio (RoE);
- le donne guadagnano in media il 9,48% in meno degli amministratori esecutivi uomini e il 5,90% in meno degli amministratori non esecutivi uomini.
L’uguaglianza di genere è un valore centrale dell’UE, sancito come diritto fondamentale nei trattati dell’Unione. Dal 2015 l’EBA raccoglie dati sulle politiche di diversità degli istituti di credito e delle imprese di investimento, sulla composizione dell’organo di gestione in termini di genere, età, provenienza geografica, istruzione e professionalità e sul divario retributivo di genere a livello di organo di gestione.
I dati si basano su un campione rappresentativo di 662 istituti di credito e 129 imprese di investimento selezionati dalle autorità nazionali competenti di tutti gli Stati membri dell’UE, del Lichtenstein e dell’Islanda, sulla base di criteri comuni stabiliti dall’EBA.
Gli istituti di credito e le imprese di investimento sono tenuti per legge ad adottare politiche di diversità e a tenerne conto nella selezione dei membri dell’organo di gestione. Sono inoltre obbligati per legge ad applicare politiche retributive neutre dal punto di vista del genere e a monitorare il divario retributivo di genere.
Il divario retributivo di genere è definito come la differenza tra la retribuzione oraria lorda media di uomini e donne espressa in percentuale della retribuzione oraria lorda media degli uomini.
Non vengono effettuati aggiustamenti per tenere conto della durata dell’esperienza professionale, del percorso di studi o di altri fattori.
Poiché la remunerazione dell’amministratore delegato è tipicamente più elevata rispetto alle altre posizioni del consiglio di amministrazione, l’inclusione di amministratori delegati prevalentemente di sesso maschile porta a un divario retributivo più elevato; l’ulteriore aumento è tuttavia determinato piuttosto dalla posizione che dal genere.