Nel giudizio avente ad oggetto l’avviso di accertamento relativo al socio di una società di capitali a ristretta base sociale debba riconoscersi l’efficacia riflessa del giudicato, formatosi nel giudizio intercorso tra l’Agenzia delle entrate e la società, con cui sia stata accertata la insussistenza di utili extracontabili della società ovvero la minor consistenza di detti utili, in quanto detto accertamento negativo rimuove (in tutto o in parte) il presupposto da cui dipende il maggior utile da partecipazione conseguito dal socio.
Pertanto, se l’accertamento negativo dell’utile extracontabile della società esclude la presunzione di maggior utile per il socio, la sentenza che determini l’utile extrabilancio dell’ente nella misura del 40% di quello accertato in via presuntiva dall’amministrazione finanziaria comporta la riduzione in pari misura percentuale del maggior reddito da partecipazione accertato nei confronti dei soci (salva la prova, nella specie non fornita né offerta dai ricorrenti, che i maggiori ricavi non siano stati fatti oggetto di distribuzione, ma siano stati, invece, accantonati dalla società, ovvero da essa reinvestiti, non essendo comunque a tal fine sufficiente la mera deduzione che l’esercizio sociale ufficiale si sia concluso con perdite contabili).