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EIOPA e BCE propongono un approccio UE per le catastrofi naturali

7 Febbraio 2025

Eugenio Totaro, Dottorando in Diritto dei Consumi presso l’Università degli Studi di Perugia

Di cosa si parla in questo articolo

L’approccio proposto dall’EIOPA e dalla BCE nel Joint ECB-EIOPA discussion paper – Towards a European system for natural catastrophe risk management. The possible role of European solutions in reducing the impact of natural catastrophes stemming from climate change del dicembre 2024 mira a ridurre il divario di protezione assicurativa contro le catastrofi naturali nell’Unione Europea, attraverso un sistema integrato che bilancia la partecipazione del settore privato con il supporto pubblico.

L’iniziativa proposta da EIOPA e BCE non si limita a garantire un miglior accesso alle assicurazioni, ma mira, altresì, a rafforzare la resilienza macroeconomica dell’UE. L’insufficiente protezione assicurativa comporta, infatti, effetti destabilizzanti sull’economia e sulla stabilità finanziaria: da un lato, rallenta il recupero economico post-disastro, incidendo sulla crescita del PIL e sull’occupazione, visto che il costo della ricostruzione ricade principalmente sui bilanci pubblici, aumentando il rischio di tensioni fiscali e limitando la capacità di risposta degli Stati membri alle crisi future; dall’altro, accresce l’esposizione delle istituzioni finanziarie a perdite su crediti e svalutazioni di attivi, con ripercussioni sistemiche.

La proposta si fonda, pertanto, su un modello a due pilastri: da un lato, un sistema di riassicurazione pubblico-privato per ampliare la copertura assicurativa e, dall’altro, un fondo europeo di finanziamento pubblico delle catastrofi per rafforzare la gestione del rischio da parte degli Stati membri.

Il primo pilastro, prevede la creazione di un meccanismo di riassicurazione a livello europeo che operi come una piattaforma di pooling del rischio, aggregando le esposizioni dei diversi Stati membri così da ridurre i costi di copertura assicurativa – attraverso la diversificazione geografica e la realizzazione di economie di scala – e trasferendo parzialmente il rischio sui mercati finanziari, tramite l’emissione di strumenti quali i catastrophe bonds, ampliando così la capacità di assorbimento delle perdite.

Il secondo pilastro si concentra, viceversa, sul rafforzamento della capacità degli Stati membri di far fronte alle conseguenze economiche delle catastrofi naturali, attraverso la creazione di un fondo UE per il finanziamento pubblico delle catastrofi tramite contributi proporzionati al rischio specifico di ciascun paese, in modo da incentivare la resilienza a lungo termine.

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