Il Consiglio ha adottato una Direttiva recante norme contro le pratiche di elusione fiscale comunemente usate dalle società di grandi dimensioni.
La Direttiva è parte del pacchetto di proposte avanzate dalla Commissione nel gennaio 2016 volte a rafforzare le misure contro l’elusione fiscale da parte delle società. Tale pacchetto era stato predisposto sulla base delle raccomandazioni dell’OECD del 2015. La Direttiva assicurerà l’applicazione delle raccomandazioni OECD in modo coordinato all’interno dell’Unione Europea, inclusi 6 Stati Membri che non sono parte dell’OECD.
Il testo della Direttiva affronta, in particolare, situazioni in cui gruppi di società approfittano delle disparità tra i sistemi fiscali nazionali al fine di ridurre la propria spesa fiscale complessiva. Le previsioni di cui alla Direttiva sono volte a proteggere il funzionamento del mercato interno da pratiche di elusione fiscale aggressiva.
L’accordo sul testo della Direttiva era stato raggiunto al termine dell’intervento del Consiglio per gli Affari Economici e Finanziari. Il 17 giugno scorso il Consiglio aveva raggiunto un ampio consenso sul punto, soggetto entro il 20 giugno a una procedura di silenzio-assenso. Tale procedura è terminata senza che alcuna obiezione fosse proposta, e pertanto la Direttiva è stata sottoposta alla riunione odierna del Consiglio per l’adozione.
Gli Stati Membri avranno tempo sino al 31 dicembre 2018 per il recepimento delle norme di cui alla Direttiva, fatta eccezione per le norme relative alla tassazione in uscita, per il recepimento delle quali avranno tempo sino al 31 dicembre 2019. Gli Stati Membri che già hanno in vigore una normativa ugualmente efficace in tema di limitazione degli interessi potranno continuare ad applicarla fino all’accordo dell’OECD su uno standard minimo, o al più tardi fino il 1 gennaio 2024.