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Equo compenso: le modifiche al Codice deontologico

6 Maggio 2024
Di cosa si parla in questo articolo

Notizia originaria del 4 marzo 2024, modificata nelle parti in corsivo e sottolineato – Il Consiglio Nazionale Forense (CNF) ha recentemente approvato una nuova norma al Codice deontologico forense, riguardante l’equo compenso per gli avvocati, in attuazione della legge n. 49/2023, volta a garantire che gli avvocati ricevano una remunerazione adeguata per il loro lavoro.

Il comunicato concernente la delibera n. 275 del 23 febbraio 2024 del Consiglio Nazionale Forense è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 102 del 3 maggio 2024.

Il nuovo art. 25 bis del Codice Deontologico forense stabilisce dunque che gli avvocati non possono concordare o preventivare un compenso che non sia giusto, equo e proporzionato alla prestazione richiesta, secondo i parametri forensi vigenti.

L’accettazione di compensi inferiori ai parametri forensi comporta la sanzione disciplinare della censura.

Inoltre, nei casi in cui l’avvocato stipuli una qualsiasi forma di accordo con il cliente, la norma prevede l’obbligo di avvertire per iscritto il cliente che il compenso per la prestazione professionale deve rispettare i criteri stabiliti dalla legge, pena la nullità della pattuizione; la violazione di tale obbligo comporta l’applicazione della sanzione disciplinare dell’avvertimento.

L’entrata in vigore delle modifiche al codice deontologico degli avvocati avverrà dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, seguendo l’iter previsto dall’ordinamento forense.

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