Il 25 luglio 2016 l’ESMA ha pubblicato due documenti in relazione a prodotti speculativi (CFDs, opzioni binarie, ed altri prodotti complessi etc.) venduti al pubblico dei risparmiatori retail, ed in particolare:
(i) un “warning” che conferma l’elevato livello di rischio che l’ESMA riconduce a tali prodotti nel momento in cui gli stessi siano venduti a clientela retail, anche alla luce delle azioni di vigilanza adottate nei confronti di una serie di intermediari e società di investimento con base a Cipro che erano operative in questo settore, soprattutto sfruttando canali on-line con vendita diretta in tutta la UE. Solo a Cipro sono state adottate azioni ed inflitte sanzioni penuniarie notevoli vero 8 intermediari (Depaho, Reliantco, IronFX Global, WGM Services, Pegase Capital, Rodeler, Banc de Binary and Ouroboros Derivatives Trading) tutti attivi su prodotti altamente speculativi collocati direttamente al pubblico retail;
(ii) un aggiornamento alle Q&As dell’ESMA in relazione all’uniforme applicazione ed all’approccio di vigilanza comune da adottarsi in relazione alla vendita e al collocamento di tali prodotti complessi (CFDs, opzioni binarie ed altri prodotti speculativi). L’aggiornamento in questione include 9 nuove domande e risposte in relazione ai seguenti punti:
– l’aumento delle informazioni da fornire ai potenziali clienti sulle modalità di funzionamento e sui rischi associati a tali prodotti, anche in caso di comunicazioni pubblicitarie;
– la necessità di operare una verifica sulla capacità del potenziale cliente di comprendere effettivamente i rischi associati a tali prodotti e di determinare se gli stessi siano effettivamente adeguati;
– i fattori che le autorità di vigilanza nazionali dovranno tenere in considerazione nel momento in cui gli intermediari che offronto CFDs ed altri prodotti speculativi concludano accordi ed altri contratti di natura commerciale con altri intermediari auroritzzati.
L’ESMA ha inteso così confermare che la stessa continuerà a monitorare la situazione della vendita di tali prodotti considerati per natura complessi ed altamente speculativi al pubblico retail, anche al fine di creare un approccio comune tra le autorità di vigilanza nazionali, atteso l’elevatissimo numero di operazioni realizzate cross-border ed anche in vista delle nuove norme che entreranno in vigore con la MIFID II.