L’Autorità bancaria europea (EBA) ha emanato ieri, 08 dicembre, una raccomandazione formale sulle esigenze di ricapitalizzazione delle banche, denominata “EBA Recommendation on the creation and supervisory oversight of temporary capital buffers to restore market confidence” (EBA/REC/2011/1).
Secondo l’EBA le banche devono rafforzare, laddove necessario, la loro posizione patrimoniale, costituendo un buffer di capitale eccezionale e temporaneo a fronte delle esposizioni verso gli emittenti sovrani che rifletta i prezzi di mercato alla fine di settembre. Il buffer di capitale, eccezionale e temporaneo, dovrà essere tale da portare, entro la fine di giugno 2012, il Core tier 1 ratio (definito dal rapporto tra il capitale di qualità più elevata e le attività ponderate per il rischio) al 9%.
L’EBA precisa che l’ammontare del buffer a fronte del rischio sovrano va calcolato rimuovendo il filtro prudenziale sulle esposizioni nel portafoglio disponibile per la vendita – AFS – ed effettuando una valutazione prudente delle esposizioni sovrane nei portafogli detenuti a scadenza – HTM – e loans and receivables. Eventuali cessioni di titoli sovrani non ridurrebbero in alcun modo l’ammontare del buffer stesso.
La costituzione di buffer su esposizioni sovrane, da ritenersi quale una misura una-tantum, ha come unico obiettivo quello di rassicurare i mercati sulla capacità delle banche di fronteggiare una serie di shock, continuando a mantenere un’adeguata posizione patrimoniale, e non quello di coprire ipotetiche perdite sui titoli sovrani.
Le banche italiane interessate da tali misure dovranno presentare alla Banca d’Italia, entro il 20 gennaio 2012, piani aziendali per il raggiungere di ricapitalizzazione da attuarsi entro fine giugno del 2012. I piani, da concordarsi con la Banca d’Italia, saranno oggetto di consultazione e di revisione con l’EBA e con le altre autorità competenti nell’ambito dei Collegi dei supervisori.
Nella disamina dei piani si avrà attenzione a che questo non pregiudichino la capacità delle banche di finanziare le economie nell’attuale fase congiunturale.