Con sentenza del 29 luglio 2022, il Tribunale di Brescia (G.U. Busato) è tornato sul tema della validità delle fideiussioni omnibus redatte secondo modello ABI censurato da Banca d’Italia per violazione delle norme sulla concorrenza con provvedimento n. 55/2005.
Come noto, sulla vicenda sono intervenute le Sezioni Unite della Corte di Cassazione lo scorso 30 dicembre 2021, sentenza n. 41994, affermando la nullità parziale delle clausole riproduttive dello schema oggetto di intesa vietata.
Due i punti su cui la presente sentenza specifica l’intervento del Supremo Collegio:
- il primo, relativo all’applicazione del rimedio invalidante anche per clausole relative a fideiussioni il cui contratto è stato sottoscritto antecedentemente al provvedimento Banca d’Italia 55/2005;
- il secondo, relativo alla inapplicabilità dell’orientamento delle Sezioni Unite, e quindi della relativa censura di nullità, nel caso di fideiussioni specifiche.
Come precisa il Tribunale di Brescia, la nullità delle clausole in considerazione della loro pattuizione in esecuzione di intese vietate non discende dalle stesse tout court, bensì dalla fattispecie contrattuale in cui sono inserite, ovvero in un contratto di fideiussione omnibus.
Il provvedimento Banca d’Italia sopra richiamato ha infatti condotto la propria analisi limitatamente alle fideiussioni omnibus. Né la lettura della sentenza delle Sezioni Unite permette di desumere l’illiceità delle clausole di cui al provvedimento della Banca d’Italia se inserite in un modulo contrattuale diverso da quello della fideiussione omnibus.