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Giurisprudenza

Finalità dell’azione revocatoria e validità degli atti revocati

8 Ottobre 2019

Cassazione Civile, Sez. VI, 17 settembre 2019, n. 23190 – Pres. Frasca, Relatore Vincenti

Di cosa si parla in questo articolo
Il prossimo 15 novembre si terrà a Milano il Convegno di rassegna di giurisprudenza fallimentare organizzato da questa Rivista. Per maggiori informazioni si rinvia al link indicato tra i contenuti correlati.

L’unico scopo a cui è volta l’azione revocatoria, che sia ordinaria o fallimentare (quest’ultima con effetto c.d. restitutorio e non di mera declaratoria dell’inefficacia in funzione della inopponibilità all’azione esecutiva), è quello di far dichiarare inopponibili al curatore gli atti che abbiano interessato il patrimonio del debitore in un determinato arco di tempo anteriore al fallimento, pregiudizievoli della garanzia generica dei crediti, senza mettere in discussione la validità originaria di quegli atti (e dunque la loro liceità), né in essi è da ravvisare un vizio che ne determini la caducazione.

 

 

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