La sentenza “Lexitor”, resa dalla Corte di giustizia dell’UE lo scorso 11 settembre, ha profondamente innovato i criteri per la quantificazione degli importi da restituire ai mutuatari nell’ipotesi di estinzione anticipata di finanziamenti concessi a consumatori.
In particolare, la sentenza ha stabilito che dev’essere restituita, non solo la quota non maturata degli oneri ricorrenti (c.d. oneri recurring) pagati anticipatamente dai mutuatari stessi, ma anche una quota degli oneri imputabili alla fase di concessione del finanziamento (c.d. oneri up-front).
La sentenza è stata seguita da una comunicazione in data 4 dicembre 2019 della Vigilanza, che ha invitato gli intermediari ad adeguarsi sollecitamente alla sentenza stessa, con riferimento sia alla gestione dei reclami relativi a finanziamenti preesistenti, sia alle condizioni contrattuali di quelli da erogare.
L’11 dicembre successivo la questione è stata affrontata e decisa – in linea con la sentenza della Corte di giustizia – dal Collegio di coordinamento dell’ABF.
Nonostante queste prese di posizione di segno univoco, numerosi sono i profili della questione che rimangono ancora aperti, a partire dall’individuazione dei criteri per la quantificazione della quota degli oneri up-front suscettibile di restituzione.
Il seminario intende affrontare questi profili con l’intento di dare indicazioni di carattere pratico sulla gestione del contenzioso relativo ai contratti pregressi e all’adeguamento di quelli futuri, mettendo a confronto un esponente del mondo bancario e un membro dell’ABF sotto la presidenza di un magistrato della Suprema Corte.