Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha recentemente pubblicato uno studio che, partendo dalla letteratura economica sulle nuove tecnologie applicate alla finanza (c.d. “Financial Technology” o “FinTech”), esamina l’impatto che queste hanno avuto sui principali servizi offerti dalle banche.
In particolare, lo studio si focalizza sui servizi di pagamento, inclusi quelli aventi per oggetto cryptoasset o valute emesse da banche centrali (le cc.dd. “central bank digital currency”), sull’esercizio del credito nelle sue varie accezioni (prestiti a piccole attività, mutui ipotecari, etc.), sulla raccolta del risparmio, sotto forma di depositi o con altre modalità, e sulla prestazione di servizi ed attività d’investimento, con particolare riguardo alla consulenza finanziaria robotizzata (il c.d. “robo-advice”).
Dallo studio emerge come le nuove tecnologie applicate alla finanza abbiano avuto un impatto significativo sul mercato bancario e finanziario in generale, incrementandone il livello di concorrenza e contribuendo ad una maggiore diffusione dei servizi appena richiamati.
Peraltro, il fenomeno sta ridefinendo il ruolo delle banche sul mercato, ora chiamate a confrontarsi con altri intermediari la cui attività è specificamente incentrata sull’offerta di servizi FinTech, nonché con imprese attive in ambiti diversi, come e-commerce e telecomunicazioni, e capaci, grazie alle piattaforme informatiche e alla mole di dati di cui dispongono, di presentarsi come operatori alternativi alla finanza tradizionale.