Nel corso della seduta odierna, il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, ha posto, a nome del Governo, la questione di fiducia sull’approvazione dell’emendamento governativo sostitutivo del ddl di conversione 2362 del decreto-legge n. 59, recante disposizioni in materia di procedure esecutive e per investitori in banche in liquidazione.
La chiamata per il voto avverrà orientativamente tra le ore 16 e le 16,30.
Di seguito si riporta il comunicato di seduta pubblicato sul sito del Senato.
L’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 2362 (di conversione del decreto-legge 3 maggio 2016, n. 59, recante disposizioni urgenti in materia di procedure esecutive e concorsuali, nonché a favore degli investitori in banche in liquidazione).
Il capo I (articoli 1-7) reca misure a sostegno delle imprese e di accelerazione del recupero crediti. Il capo II (articoli 8-10) reca misure in favore degli investitori in banche in liquidazione. Il capo III (articoli 11 e 12) riguarda altre disposizioni finanziarie. Il capo IV (articolo 13) concerne la copertura finanziaria.
Il relatore, sen. Zeller (Aut), ha segnalato che, per semplificare e ammodernare il sistema delle garanzie relative al credito agli imprenditori, i primi due articoli introducono due nuovi istituti: il pegno non possessorio e il patto marciano. L’articolo 1 prevede una nuova garanzia reale mobiliare, denominata pegno mobiliare non possessorio. La Commissione ha approvato emendamenti sulla valutazione delle materie prime, sui beni immateriali e sulla semplificazione dell’obbligo di comunicazione in caso di escussione. L’articolo 2 introduce la disciplina del finanziamento alle imprese garantito dal trasferimento, di proprietà immobiliari o altri diritti reali immobiliari, sospensivamente condizionato. La Commissione ha approvato emendamenti che allungano a 11 mesi i termini dello spossessamento, rinviano ad un accordo tra le parti l’estensione del patto marciano ai finanziamenti già in essere, rafforzano il contraddittorio rispetto alle stime del perito. L’articolo 3 istituisce presso il Ministero della giustizia un registro elettronico delle procedure immobiliari di espropriazione forzata, delle procedure d’insolvenza e degli strumenti di gestione della crisi. L’articolo 4 prevede misure di accelerazione della procedura di espropriazione forzata tramite modifiche al codice di procedura civile. L’articolo 5 disciplina la ricerca con modalità telematiche dei beni pignorati. La Commissione ha approvato un emendamento aggiuntivo che definisce un nuovo elenco di professionisti per la vendita di beni pignorati. L’articolo 6 apporta modifiche alla legge fallimentare.
Il relatore, sen. Mauro Marino (PD), ha illustrato gli articoli successivi. L’articolo 7 chiarisce che la società costituita per il salvataggio del Banco di Napoli può acquistare e gestire crediti anche da soggetti diversi. L’articolo 8 detta alcune definizioni. L’articolo 9 riguarda le procedure di rimborso agli obbligazionisti di quattro banche insolventi (Banca Etruria, Banca Marche, Cassa di risparmio di Ferrara e Cassa di risparmio di Chieti). Si prevede l’accesso diretto al Fondo di solidarietà ai fini di un indennizzo forfetario dell’80 per cento in presenza di determinati requisiti (patrimonio mobiliare inferiore a centomila euro o reddito complessivo inferiore a trentacinquemila euro). La Commissione è intervenuta, all’interno dei paletti fissati dal Governo e dall’Unione europea, per rendere più facile e accessibile la procedura di rimborso. L’articolo 10 interviene sulla legge di stabilità per eliminare il limite alla dotazione del Fondo di solidarietà. L’articolo 11 modifica la disciplina vigente per superare rilievi della Commissione europea in tema di aiuti di Stato.
Respinte le pregiudiziali di costituzionalità, illustrate dai sen. Erika Stefani (LN), Crimi (M5S), Anna Maria Bernini (FI-PdL) e Loredana De Petris (SI-SEL), è iniziata la discussione generale, alla quale hanno preso parte i sen. Anna Cinzia Bonfrisco, Bruni (CoR); Buccarella, Paola Nugnes, Rosetta Blundo, Barbara Lezzi (M5S); Uras (Misto); Scilipoti Isgrò, Carraro, Mandelli (FI-PdL); Tosato (LN); Paola De Pin, Quagliarello (GAL); Donella Mattesini, Moscardelli (PD).
Le opposizioni hanno rilevato che il Governo interviene per l’ennesima volta sul sistema bancario e sul credito con uno strumento inadeguato a realizzare riforme di sistema. Il decreto-legge è peraltro privo di applicabilità immediata, rinviando a numerosi decreti attuativi. Il testo è opaco, per molti versi truffaldino, orientato alla tutela delle banche anziché alla difesa delle imprese e del risparmio. La disciplina dei due istituti del pegno non possessorio e del patto marciano non contempera tutti gli interessi, mirando esclusivamente ad accelerare le procedure di espropriazione che saranno attivate in caso di mancato pagamento di tre rate, anche non consecutive. E’ facilmente prevedibile che le banche imporranno la nuova forma di garanzia anche ai finanziamenti in corso. Le disposizioni sulle aste giudiziarie, peraltro retroattive, impongono una svendita del patrimonio e favoriscono la speculazione sui fallimenti. Il rimborso ai risparmiatori che hanno acquistato obbligazioni delle quattro banche insolventi è molto parziale, discriminatorio e iniquo.
Dopo le repliche dei relatori, che hanno evidenziato i miglioramenti apportati in sede referente, il Ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha presentato un emendamento interamente sostitutivo, che recepisce le modifiche approvate in Commissione, sulla cui approvazione ha posto la questione di fiducia.
Il Presidente della Commissione bilancio, sen. Tonini (PD), nel riferire sui profili di copertura finanziaria, ha proposto di correggere i commi 7 e 7-ter dell’articolo 1 e di espungere l’articolo 12-ter. Il Sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze Baretta ha accolto la proposta.