Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha pubblicato le linee guida per la gestione del rischio di controparte (CCR) da parte delle banche.
Le linee guida includono pratiche fondamentali per risolvere le debolezze di lunga data del settore nella gestione del rischio di controparte, tra cui la necessità di:
- condurre una due diligence completa sia al momento dell’ingresso in azienda che su base continuativa
- sviluppare una strategia completa di mitigazione del rischio di credito per gestire efficacemente le esposizioni delle controparti
- misurare, controllare e limitare il rischio di controparte utilizzando un’ampia gamma di parametri complementari
- creare un solido quadro di governance del rischio di controparte.
Le linee guida sulla gestione del rischio di controparte sostituiranno le Sound practices for banks’ interactions with highly leveraged institutions (buone pratiche per l’interazioni delle banche con gli istituti ad elevata leva finanziaria), pubblicate dal Comitato di Basilea nel gennaio 1999.
La pubblicazione di tale rapporto è stata motivata principalmente dal crollo dell’hedge fund Long-Term Capital Management e dalle relative carenze nella gestione del rischio; inoltre, negli ultimi anni si sono verificati altri casi di cattiva gestione del rischio di credito di controparte (CCR), tra cui gli eventi legati al fallimento di Archegos Capital Management nel marzo 2021, che ha causato perdite per oltre 10 miliardi di dollari in numerose istituzioni finanziarie.
Altri casi includono la volatilità del mercato delle materie prime dopo il conflitto tra Russia e Ucraina nel 2022 (ad esempio l’episodio del mercato del nichel del London Metal Exchange) e le perturbazioni del mercato dei gilt alla fine del 2022 e all’inizio del 2023.
Questi casi hanno reso evidente che alcune pratiche fondamentali di CCR rimangono inadeguate rispetto alle aspettative della vigilanza.
Le debolezze riguardano:
- la due diligence, sia al momento dell’ingresso iniziale che su base continuativa
- le pratiche di mitigazione del rischio di credito, come la marginazione
- le pratiche di misurazione del rischio relative all’esposizione potenziale futura (PFE) e alle prove di stress
- la governance e la supervisione dell’alta direzione del CCR
- i test di stress.
In risposta ai recenti fallimenti nella gestione del CCR, il documento pubblicato dal Comitato di Basilea fornisce quindi delle linee guida per la gestione del CCR (gestione del rischio di controparte), e si basa sulle prassi consolidate per le interazioni delle banche con le istituzioni ad alta leva finanziaria, attingendo al tempo stesso ad altre discipline rilevanti, come la gestione del rischio di credito fondamentale e la gestione del rischio di mercato.
Sebbene le linee guida discusse in questo documento vogliano essere esaustive, pongono particolare enfasi sulle pratiche fondamentali per risolvere le carenze di lunga data del settore nella gestione del rischio di controparte, nell’ambito della gestione del rischio di credito.
Queste includono la necessità di:
- condurre una due diligence completa, sia al momento dell’ingresso in azienda, sia su base continuativa, al fine di garantire che le banche abbiano una piena comprensione dei rischi che stanno assumendo, prima di prendere decisioni chiave in materia di rischio di credito, e che siano in grado di agire rapidamente e con informazioni sufficienti sui profili di rischio in evoluzione delle controparti nei periodi di stress
- sviluppare una strategia completa di mitigazione del rischio di credito per gestire in modo efficace il rischio intrinseco delle esposizioni con le controparti, utilizzando solide condizioni contrattuali e strumenti quali la marginazione sensibile al rischio
- misurare, controllare e limitare il CCR, utilizzando un’ampia gamma di metriche complementari, assicurando al contempo che le metriche del CCR coprano in modo esaustivo la gamma dei rischi, dei portafogli e delle controparti rilevanti per la banca
- costruire una solida struttura di governance del CCR che si avvalga di persone competenti in tutta l’organizzazione, che abbiano una chiara percezione del della cultura del rischio della banca, sia guidato da chiari processi di gestione del rischio (compresi i limiti e le escalation) e sia supportato da un reporting informativo e affidabile, integrato nei processi decisionali.
Le linee guida sono destinate ad essere applicate a diverse tipologie di banche, in modo proporzionale in funzione delle dimensioni, della complessità e della rilevanza del profilo di rischio di controparte delle banche.
I maggiori benefici potenziali in termini di miglioramenti nella gestione del rischio di controparte sono attesi nei casi in cui le banche abbiano esposizioni ad alto rischio verso controparti non bancarie; tuttavia, le linee guida sono state concepite per essere utilizzate per gestire le esposizioni al rischio di controparte delle banche verso tutti i tipi di controparte.
Le banche e le autorità di vigilanza sono incoraggiate ad adottare un approccio proporzionale e basato sul rischio nell’applicazione delle linee guida, tenendo conto del grado di rischio di controparte generato dalle linee di business delle banche e dalle loro attività di negoziazione e finanziamento, nonché della complessità di tali esposizioni al rischio di controparte.