La Banca d’Italia ha pubblicato i dati aggregati sugli effetti del “rating di legalità”, attribuito dall’AGCM alle imprese che ne hanno fatto richiesta, nella concessione di finanziamenti da parte del sistema bancario.
Come si legge nel comunicato stampa allegato, nel corso del 2015, le imprese dotate di rating di legalità, che hanno domandato e ottenuto un finanziamento presso il sistema bancario, sono state 1.378. Il rating di legalità ha generato benefici per 626 imprese sotto forma di migliori condizioni economiche nella concessione dei finanziamenti e di inferiori tempi e costi di istruttoria.
Per le restanti 752 imprese affidatarie il rating di legalità non ha generato benefici: in 371 casi ciò è riconducibile alla mancata o incompleta presentazione della documentazione sul rating da parte delle imprese; in altri 307 casi è risultato ininfluente perché le condizioni effettivamente applicate dalle banche – risultanti dalle proprie istruttorie basate su rating delle imprese sviluppati autonomamente – erano migliori o coincidenti con le condizioni associate al rating di legalità.
Nel corso dello stesso anno 73 imprese, pur munite di rating di legalità, non hanno ottenuto un finanziamento; in quasi il 70 per cento dei casi il diniego è stato motivato dall’insufficiente merito creditizio dell’impresa.