1. La rilevazione
Il tema dell’assicurazione della responsabilità sanitaria è oggetto di costante attenzione e monitoraggio da parte di IVASS che, dal 2016, con cadenza periodica, conduce specifiche rilevazioni nel mercato.
Il 7 ottobre 2021 IVASS ha pubblicato i dati raccolti in occasione dell’ultima indagine svolta tra marzo e giugno 2021 ed ha riguardato, tra l’altro, le seguenti principali aree: (a) i premi raccolti nel 2020 per rischi localizzati in Italia relativi alla Rc. sanitaria, (b) gli ostacoli e le prospettive del settore, (c) le caratteristiche principali delle coperture, (d) la situazione dei sinistri denunciati dal 2010 al 2020, (e) l’impatto della pandemia da Covid-19, (f) la presenza di clausole specifiche rispetto al rischio pandemico, (g) il fenomeno della “auto assicurazione” da parte degli enti pubblici.
2. Le imprese ed i premi
Complessivamente, le imprese che hanno partecipato alla rilevazione sono 87, di cui 34 estere. Delle imprese estere, solo 7 sono risultate operanti nella rc. sanitaria mentre delle italiane, 32.
Le imprese a controllo estero continuano tuttavia a mantenere un ruolo di leadership in questo segmento di mercato con il 92% dei premi raccolti quanto alle coperture delle strutture pubbliche, il 34% quanto alle coperture delle strutture private ed il 42% quanto alle coperture del personale sanitario.
Rispetto al 2019 la concentrazione nella r.c. sanitaria è in aumento. Anche per effetto di Brexit, nel corso del 2020 si è registrato il trasferimento di portafogli ad imprese italiane, in alcuni casi anche a seguito di acquisizione da parte di imprese estere che ne detenevano il controllo.
3. Sinistri e riserve
In diminuzione nel medio/lungo periodo il trend delle denunce (soprattutto verso strutture pubbliche) anche a causa dell’incremento del numero di quelle che hanno fatto ricorso all’ “autoassicurazione” (sul punto di veda oltre). Nel 2020 si è registrata una forte flessione dei risarcimenti medi delle strutture pubbliche e private.
I dati aggiornati alla fine del 2020 fanno emergere un quadro di perdita tecnica sistematica nelle coperture delle strutture sanitarie pubbliche, mentre la loss ratio è migliore in ambito privato (fatta eccezione per le denunce tra il 2010 ed il 2012). Migliore è invece la profittabilità relativa alle coperture del personale sanitario, con una loss ratio sempre inferiore al 100% per le denunce dal 2015 in poi.
4. Contenzioso
Quello della Rc. sanitaria è un ambito dove storicamente il ricorso alla giustizia civile è stato sempre molto frequente. Da qui l’elevato valore delle riserve e la lentezza (anche tenuto conto della durata media dei processi) delle procedure liquidative delle compagnie. Un sinistro su 4 genera contenzioso.
5. Canali distributivi
I broker sono protagonisti della distribuzione dei rischi in ambito Rc. sanitaria delle strutture sanitarie pubbliche e private. Le agenzie collocano la quasi totalità delle coperture del personale sanitario.
6. Pandemia
I sinistri riferibili a Covid -19 rappresentano il 2,5% delle denunce nell’anno 2020 mentre i risarcimenti pagati sono una quota modesta del totale. Gli importi riservati rappresentano il 6,4% del totale. Interessante il dato secondo cui 14 compagnie, su un totale di 28 con almeno una copertura attiva tra il 2020 ed il 2021, hanno dichiarato di avere introdotto o di volere introdurre clausole di esclusione o di limitazione del rischio o incrementi tariffari in relazione alla copertura dei rischi pandemici.
7. Autoassicurazione
Per la prima volta dopo 6 anni, l’ammontare dei fondi rischi accantonati nel 2019 dalle strutture sanitare pubbliche che hanno scelto il ricorso alla “autoassicurazione” (in base alla legge 114/2014 e, successivamente, alla legge 24/2017 (“Legge Gelli”) registrano una diminuzione, mentre dal 2014 al 2019 gli accantonamenti per auto -ritenzione del rischio superano il valore dei premi.
A proposito della Gelli. Obiettivo dichiarato della legge era quello di contribuire alla certezza del quadro normativo di riferimento, anche nell’ottica di contenere il contenzioso o renderlo più celere ed efficace.
Ad oggi mancano tuttavia ancora alcuni decreti attuativi, tra cui quelli relativi ai requisiti minimi delle polizze assicurative per le strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private e per gli esercenti le professioni sanitarie.