L’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), ha pubblicato i risultati del quinto esercizio di stress test per le controparti centrali (CCP).
L’esercizio ha riguardato un totale di 16 CCP, tra cui due CCP britanniche qualificate come CCP di livello 2 e tutte le CCP UE autorizzate: è stato valutato il rischio di credito e di concentrazione, il rischio di liquidità e ha incluso una nuova componente di rischio climatico; è stato infine completato da un’analisi approfondita dell’ecosistema di compensazione.
I risultati relativi alle controparti centrali confermano la resilienza complessiva delle CCP dell’UE, nonché delle CCP di livello 2 di paesi terzi, ai rischi finanziari fondamentali di credito e di liquidità negli scenari testati.
In sintesi, ecco le conclusioni ESMA:
- le CCP dispongono di solide linee di difesa per resistere a shock di mercato significativi, in combinazione con l’inadempienza dei due gruppi di membri compensatori con le maggiori esposizioni
- le controparti centrali sono resistenti anche a eventi di stress sulla liquidità, mentre le attività di compensazione e di investimento delle CCP svolgono un ruolo fondamentale nei risultati
- permangono alcune lacune nella copertura del rischio di concentrazione tra le CCP e tra le varie categorie di attività, in particolare per le posizioni in derivati su merci
- per quanto riguarda il rischio climatico, l’esposizione delle CCP dipende dal fatto che i mercati da esse compensati siano direttamente esposti al rischio di transizione, come le materie prime e l’energia: la maggior parte delle CCP del campione ha iniziato a integrare il rischio climatico nel proprio quadro di stress test;
- l’analisi dell’ecosistema ha fornito indicazioni sulle risorse delle CCP e dei membri compensatori, ed ha mostrato che l’importo totale del margine richiesto è aumentato del 56%, rispetto all’ultimo esercizio.