Le informazioni rese al mercato dalle società quotate, anche tramite comunicati stampa, possono costituire informazioni aggiornate e sopravvenute rispetto a quelle di cui al bilancio d’esercizio precedente, idonee ad interrompere il nesso causale tra le informazioni di bilancio non corrette e le scelte operate dagli investitori.
Ai fini dell’apprezzamento del nesso di causalità tra false comunicazioni sociali e danno derivante dalla conversione di obbligazioni convertibili in azioni, il momento rilevante è quello in cui è stata operata la conversione delle obbligazioni in azioni e non già l’originario acquisto delle stesse.