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IFD e IFR: approvato in esame definitivo il decreto di attuazione

29 Ottobre 2021
Di cosa si parla in questo articolo

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 28 ottobre 2021, ha approvato, in esame definitivo, il decreto legislativo di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni della Direttiva (UE) 2019/2034 relativa alla vigilanza prudenziale sulle imprese di investimento (“Investment Firms Directive” – IFD), e per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) 2019/2033, relativo ai requisiti prudenziali delle imprese di investimento (“Investment Firms Regulation” – IFR), nonché modifiche al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, e al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385.

Come si legge nel comunicato stampa del Governo, il decreto recepisce la normativa “Investment Firms Directive” (IFD) e adegua l’ordinamento italiano alla normativa “Investment Firms Regulation” (IFR).

I due provvedimenti definiscono un nuovo regime prudenziale per le imprese di investimento, prevedendo una disciplina differenziata rispetto agli enti creditizi, che tiene conto delle dimensioni, delle attività svolte e dei rischi delle diverse tipologie di imprese di investimento. Le stesse imprese di investimento sono suddivise in quattro categorie.

Il Regolamento 2019/2033 ha modificato la definizione di ente creditizio, che ora comprende, oltre alle banche, anche le imprese che prestano determinati servizi di investimento e hanno un attivo di bilancio pari almeno a 30 miliardi di euro, a livello individuale o consolidato. Una soglia che, attualmente, non viene superata da nessuna società di intermediazione mobiliare (SIM) italiana.

La Banca d’Italia e la Consob sono designate come autorità competenti a esercitare le funzioni e i poteri previsti dalle norme europee, secondo l’attuale riparto di competenze regolamentari e di supervisione previsto dal Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (TUF), con riguardo alle SIM. Viene così assicurata continuità con il quadro normativo attuale, considerato che Direttiva e Regolamento di fatto sostituiscono, semplificandolo, quello oggi applicabile alle SIM.

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