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IFRS 3 e IAS 36: OIC sulle modifiche ai principi contabili sulle aggregazioni aziendali

24 Luglio 2024
Di cosa si parla in questo articolo

L’OIC (Organismo Italiano di Contabilità) ha pubblicato una lettera di commento datata 16 luglio 2024, indirizzata a EFRAG e IASB, sulle proposte di modifica IASB dei principi contabili IFRS 3 e IAS 36 (Aggregazioni aziendali – Informazioni integrative, avviamento e riduzione di valore), pubblicato dallo IASB nel mese di marzo 2024.

OIC apprezza gli sforzi dello IASB per cercare di bilanciare le esigenze degli utenti in termini di informazioni aggiuntive sulle aggregazioni aziendali e le preoccupazioni dei redattori in termini di costi aggiuntivi legati alla fornitura di informazioni commercialmente sensibili: riconosce quindi il tentativo dello IASB di ridurre l’onere per i redattori, introducendo un’esenzione e limitando alcune informazioni a un sottoinsieme di aggregazioni aziendali strategiche.

Tuttavia, OIC non è convinto che tali esenzioni possano essere utili, dal momento che è molto difficile tracciare la giusta linea di demarcazione per identificare le aggregazioni strategiche; inoltre, gli effetti dell’utilizzo dell’esenzione sulle transazioni significative potrebbe dare una sensazione di instabilità agli investitori.

Dopo i contatti con gli stakeholder italiani OIC è ancora preoccupato per l’introduzione delle informazioni proposte, in particolare le informazioni quantitative sulle sinergie attese: tali informazioni, essendo previsionali, sono particolarmente soggettive e quindi difficili da stimare in modo affidabile da parte dei redattori; i revisori, inoltre, potrebbero incorrere in difficoltà a fornire una ragionevole sicurezza su questo tipo di informazioni.

Inoltre, si riscontrano notevoli difficoltà nel tracciare i risultati effettivi anche per quanto riguarda le aggregazioni strategiche di imprese, qualora siano integrate nelle attività esistenti: scindere l’attività acquisita da quella integrata non è sempre possibile e spesso è incoerente con la visione del management, poiché le informazioni integrate potrebbero distaccarsi talmente tanto dall’attività acquisita da perdere il suo valore informativo per chi legge il bilancio.

Per questi motivi, OIC ritiene che lo IASB debba valutare attentamente come procedere con queste proposte di modifica ai principi IFRS e IAS citati.

In ogni caso, OIC ritiene che, per la sua natura, il posto migliore per includere le informazioni quantitative sulle sinergie attese sia il commento del management piuttosto che le note.

Infine, se lo IASB dovesse procedere con la proposta di includere nelle note informazioni quantitative sulle sinergie attese, OIC suggerisce di richiedere tali informazioni solo per le acquisizioni strategiche, e nella misura in cui tali informazioni siano note al management dell’azienda alla data dell’acquisizione.

Quanto ai fattori e alle soglie proposte dallo IASB per identificare le acquisizioni strategiche, OIC si chiede se i fattori qualitativi proposti siano davvero necessari: un’aggregazione aziendale non dovrebbe essere considerata “strategica” solo perché l’acquisizione comporta l’ingresso di una società in un nuovo importante ramo di attività o in una nuova area geografica.

Ritiene invece che una valutazione quantitativa sia sempre necessaria per evitare il rischio che le acquisizioni che abbiano un impatto irrilevante sui risultati e sui flussi di cassa dell’acquirente siano considerate strategiche.

In effetti, l’ED descrive un’aggregazione aziendale strategica come un’aggregazione per la quale il mancato raggiungimento di uno qualsiasi degli obiettivi chiave dell’entità alla data dell’acquisizione metterebbe l’entità stessa a serio rischio di non riuscire a realizzare la propria strategia aziendale complessiva.

OIC, tuttavia, ritiene che un’acquisizione non sia in grado di mettere l’entità a serio rischio di non realizzare la sua strategia aziendale complessiva.

Pertanto, suggerisce di eliminare i fattori qualitativi, perché quelli quantitativi sono sufficienti per identificare un’acquisizione strategica.

Per quanto riguarda i fattori quantitativi, OIC osserva che l‘utile o la perdita operativa potrebbero non essere una soglia appropriata, perché, ad esempio, se un’acquisizione avviene in un esercizio in cui l’utile operativo consolidato è prossimo allo zero, qualsiasi acquisizione potrebbe essere considerata strategica.

Suggerisce inoltre allo IASB di chiarire come calcolare le soglie quando il bilancio dell’impresa acquisita non è conforme agli IFRS (cioè è redatto secondo i GAAP locali).

Infine, OIC si chiede se la soglia del 10% sia adeguata per identificare le acquisizioni veramente strategiche: tale soglia potrebbe avvantaggiare i gruppi più grandi rispetto a quelli più piccoli, in quanto è più probabile che un’acquisizione superi la soglia del 10%.

Per tale motivo, OIC suggerisce infine allo IASB – prima di finalizzare questa proposta sulle modifiche ai richiamati principi IFRS e IAS – di stimare quante acquisizioni effettuate negli ultimi anni avrebbero superato la soglia del 10%.

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