L’Autorità bancaria europea (EBA) ha pubblicato la sua seconda relazione sull’attuazione dell’IFRS 9 da parte degli istituti dell’UE.
La seconda relazione integra le osservazioni già svolte nell’ultima relazione di monitoraggio dell’IFRS 9 pubblicata nel novembre 2021.
La relazione 2023 si concentra sui portafogli ad alto rischio di insolvenza (High Default Portfolios o HDP) e mira a promuovere ulteriori miglioramenti nelle pratiche del modello di perdita attesa (Expected Credit Loss – ECL).
Dalla data di prima applicazione dell’IFRS 9, e nonostante un contesto difficile, gli istituti hanno compiuto progressi significativi nell’implementazione dei loro modelli di svalutazione ECL.
EBA tuttavia ribadisce quindi l’importanza di basarsi su un’ampia e solida serie di indicatori di aumento significativo del rischio di credito (SICR) per valutare il passaggio dei crediti tra stadi diversi (c.d. staging).
La persistente mancanza di una valutazione collettiva del SICR e i diversi approcci seguiti da alcuni istituti per determinare le soglie quantitative del SICR, continuano infatti a destare preoccupazione dal punto di vista prudenziale.
Le sovrapposizioni, temporanee o permanenti, hanno permesso agli istituti di tenere conto di fattori di rischio o di circostanze specifiche non adeguatamente colte dai modelli.
Sono state osservate pratiche diverse in termini di considerazione dei rischi, approcci seguiti per la loro calibrazione e livello di applicazione di tali sovrapposizioni.
Ciò può impedire di riflettere eventuali fonti di rischio aggiuntive.
L’impatto delle informazioni prospettiche e dell’effetto di non linearità rimane generalmente modesto nei portafogli.
Ciò può derivare, tra l’altro, dal fatto che le ipotesi alla base delle previsioni macroeconomiche, l’utilizzo di periodi di previsione eccessivamente lunghi e alcune pratiche di smussamento impediscono di riflettere la natura puntuale e prospettica dei dati IFRS.
Infine, l’EBA ha osservato che, sebbene gli istituti abbiano generalmente sviluppato metodologie di backtesting per i loro modelli ECL, si registrano importanti differenze tra le banche con riferimento allo stato di attuazione, alla portata dei fattori di rischio presi in considerazione (compresi gli overlay) e al tipo di analisi effettuata.
La mancanza di adeguate azioni di follow-up sui risultati dei backtesting solleva preoccupazioni prudenziali, soprattutto quando i test effettuati rivelano sottoperformance e bassi poteri predittivi delle stime del modello.