L’indice strutturale di liquidità delle banche, rappresentato dal rapporto tra ammontare disponibile e ammontare obbligatorio di provvista stabile è entrato a far parte del framework di Basilea III nel dicembre 2010 ed è stato, nel tempo, oggetto di numerose proposte di revisione.
La versione finale del NSFR, pubblicata oggi dal Comitato di Basilea, conserva quanto già delineato nella proposta di consultazione “Basel III: Net Stable Funding Ratio” del 12 gennaio 2014.
Tuttavia, anche in vista del passaggio a requisito prudenziale minimo previsto dal 1° gennaio 2018, sono state introdotte alcune novità con riguardo all’ammontare obbligatorio di provvista stabile connesso alle esposizioni a breve termine verso banche e altre istituzioni finanziarie, alle esposizioni in derivati e alle attività fornite come margine iniziale nei contratti derivati.
Inoltre, il Comitato ha identificato alcune specifiche condizioni (connesse alle discrezionalità della normativa nazionale applicabile) al verificarsi delle quali le attività e le passività di bilancio vengono considerate “interdipendenti”, potendo avvalersi, per tal via, di un particolare regime di neutralità (moltiplicatore allo 0%) rispetto al calcolo dell’indice.