Banca d’Italia ha recentemente pubblicato uno studio che stima il differenziale di costo tra un campione di polizze vita unit-linked vendute sul mercato italiano e l’investimento diretto negli stessi fondi comuni sottostanti le polizze, utilizzando informazioni tratte dai prospetti informativi dei prodotti.
Il lavoro analizza le polizze che investono in fondi esterni, disponibili anche ai piccoli investitori, misurando per ciascuno strumento il costo dell’investimento tramite la c.d. Reduction in Yield (RIY) e confrontando simulazioni effettuate attraverso il c.d. metodo Monte Carlo, che considerano fattori quali la tipologia del fondo, l’importo investito, la durata dell’investimento e l’età dell’investitore.
I risultati mostrano che il costo delle polizze unit-linked è mediamente superiore rispetto all’investimento diretto nei fondi comuni equivalenti, con differenziali annuali tra 0,5 e 2,5 punti percentuali.
Questa differenza si spiega con il fatto che i prodotti assicurativi presentano costi correnti, applicati dalle compagnie assicurative, più elevati rispetto ai fondi comuni.
I divari maggiori si riscontrano, ad esempio, nelle polizze che investono in fondi monetari, ETF e per quelle distribuite tramite promotori finanziari; minore, invece, per quelle che investono in classi di fondi riservate agli investitori istituzionali.