Il Consiglio dei ministri si è riunito ieri, 31 maggio 2016, ha approvato il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) che definisce i criteri di privatizzazione e le modalità di dismissione di una ulteriore quota della partecipazione detenuta dal Ministero dell’economia e delle finanze nel capitale di Poste Italiane S.p.A. tale da mantenere una partecipazione pubblica, anche tramite Cassa Depositi e Prestiti, nel capitale della Società non inferiore al 35%.
Come si legge nel comunicato stampa del Governo, l’alienazione della ulteriore quota potrà avvenire anche in più fasi e si realizzerà attraverso un’offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del Gruppo Poste Italiane, e/o a investitori istituzionali italiani e internazionali. Per favorire la partecipazione all’offerta del pubblico indistinto dei risparmiatori e dei dipendenti, lo schema di decreto prevede specifiche forme di incentivazione, tenuto conto anche della prassi di mercato e di precedenti operazioni di privatizzazione. Tali forme di incentivazione potranno riguardare quote dell’offerta riservate e/o il prezzo (anche differenziato per pubblico indistinto e dipendenti).