Il greenwashing identifica quelle pratiche commerciali che descrivono un prodotto come ‘verde’ oppure ‘sostenibile’ al solo fine di migliorarne l’immagine e renderlo più attraente, anche laddove non siano rispettati standard di base.
Tale fenomeno è stato affrontato nella prospettiva del diritto dei consumatori e della concorrenza, da cui occorre muovere per una miglior declinazione in concreto degli obblighi rilevanti, traendo spunto dagli orientamenti dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) e, recentemente, dall’ordinanza cautelare del Tribunale di Gorizia del 25 novembre 2021, che rappresenta la prima pronuncia in Italia ad occuparsi del greenwashing.
Il fenomeno patologico del greenwashing presenta però una portata più ampia, coinvolgendo una pluralità di soggetti e di normative di riferimento. Una particolare attenzione non può che essere rivolta ai mercati finanziari, dove gli asset ESG hanno raggiunto 37.800 miliardi di dollari (un terzo di tutti gli asset in gestione a livello globale) e sono in continua espansione.
In tal senso, il contrastato ai fenomeni di greenwashing è stato posto dalla Consob al centro degli obbiettivi strategici di vigilanza nel proprio piano 2022-24. Ugualmente ha fatto ESMA nella propria Roadmap per la finanza sostenibile 2022-2024.
Completa il quadro la valutazione degli effetti del greenwashing sul piano del regime di tutela e di vigilanza sanzionatoria, con analisi delle azioni potenzialmente esperibili e dei rischi in capo agli operatori.