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Giurisprudenza

Imposta di registro: nuova pronuncia della Corte Costituzionale

17 Marzo 2021

Corte Costituzionale, 16 marzo 2021, n. 39 – Pres. Coraggio, Rel. Antonini

Con la sentenza n. 39 del 16 marzo la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni sollevate dalla Commissione tributaria provinciale di Bologna sull’articolo 1, comma 1084, della legge n. 145/2018, che qualifica come “interpretazione autentica” l’intervento normativo dell’anno precedente riguardante la disciplina dell’interpretazione degli atti per l’applicazione dell’imposta di registro (art. 20 del Dpr n. 131/1986).

La Corte ha infatti ribadito che ai fini del vaglio di legittimità costituzionale non assume valenza in sé determinante la natura innovativa o interpretativa della norma che si qualifica di interpretazione autentica (con efficacia retroattiva). Al riguardo ha precisato che, nel caso in esame, rilevava piuttosto l’intera, decennale, e complessa vicenda dell’applicazione dell’imposta di registro, caratterizzata, come evidenziato nella sentenza n. 158/2020, da uno stratificarsi di interpretazioni, che la giurisprudenza ha sviluppato anche in risposta alle varie forme in cui l’ordinamento si andava evolvendo per volontà del legislatore.

La pronuncia segue quella n. 158 del 2020 sullo stesso tema (la pronuncia del 2020 è disponibile al link indicato tra i contenuti correlati).

 

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