L’EIOPA ha pubblicato un rapporto sui recenti sviluppi degli accordi transfrontalieri degli enti pensionistici aziendali e professionali (IORP transfrontalieri o cross border).
In particolare, evidenzia l’EIOPA, alla fine del 2021 erano attivi nello Spazio economico europeo (SEE) 31 IORP transfrontalieri, il che rappresenta una leggera diminuzione rispetto ai 33 IORP di questo tipo attivi registrati alla fine del 2020.
Il rapporto EIOPA evidenzia che:
- la maggior parte degli IORP transfrontalieri è ancora concentrata in un numero ridotto di Paesi,
- il numero di Paesi ospitanti è cresciuto e ora comprende l’Italia e la Svezia,
- il Belgio rimane il Paese d’origine con la maggiore diffusione geografica delle attività transfrontaliere, che coprono 14 Paesi, mentre i Paesi Bassi continuano a ospitare il maggior numero di IORP cross border attivi.
Gli IORP transfrontalieri all’interno del SEE contano circa 93.000 iscritti e beneficiari e gestiscono attività per circa 13 miliardi di euro.
Sebbene questi numeri siano aumentati notevolmente rispetto a quelli dello scorso anno (70.000 iscritti e 11,3 miliardi di euro di attività gestite), gli accordi transfrontalieri rappresentano solo lo 0,2% di tutti gli iscritti e i beneficiari e lo 0,4% delle attività totali del settore degli IORP.
Per quanto riguarda la tipologia degli IORP cross border, il rapporto mostra che gli schemi a prestazione definita sono ancora molto diffusi.
Inoltre, rivela che gli IORP cross border che prestano servizi a più datori di lavoro sono in aumento. Quasi la metà degli IORP cross border offriva soluzioni pensionistiche a più datori di lavoro alla fine del 2021.
Infine, il 12% degli IORP transfrontalieri non fornisce servizi agli Stati membri di origine. Queste imprese e i rischi specifici connessi ai loro accordi potrebbero richiedere una maggiore attenzione da parte della vigilanza.