Pubblicate in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea dell’8 gennaio 2025 la Direttiva 2025/1 che introduce nuove norme in materia di risanamento e risoluzione delle imprese di assicurazione (anche nota come IRRD – Insurance Recovery & Resolution Directive) e la Direttiva 2025/2 che modifica la Direttiva Solvency II.
Le due Direttive, in particolare, sono le seguenti:
- Direttiva 2025/1 (IRRD), che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione delle imprese di assicurazione e di riassicurazione e che modifica le Direttive 2002/47/CE, 2004/25/CE, 2007/36/CE, 2014/59/UE e (UE) 2017/1132 e i Regolamenti (UE) n. 1094/2010, (UE) n. 648/2012, (UE) n. 806/2014 e (UE) 2017/1129
- Direttiva 2025/2 che modifica la Direttiva 2009/138/CE (Solvency II), per quanto concerne la proporzionalità, la qualità della vigilanza, l’informativa, le misure relative alle garanzie a lungo termine, gli strumenti macroprudenziali, i rischi di sostenibilità e la vigilanza transfrontaliera e di gruppo, e le Direttive 2002/87/CE e 2013/34/UE
La IRRD, in sostanza, secondo i più recenti commentatori, trasla sul settore assicurativo l’esperienza maturata in ambito di risoluzioni bancarie con l’applicazione della Direttiva 2014/59/UE c.d. BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive).
La crisi finanziaria globale del 2008 ha evidenziato la necessità di sviluppare un quadro adeguato di risanamento e risoluzione per le imprese di assicurazione e di riassicurazione: l’obiettivo della nuova direttiva sul risanamento e la risoluzione delle imprese di assicurazione (IRRD) è quello fare in modo che le imprese di assicurazione e le autorità competenti nell’UE siano meglio preparati nelle situazioni di grave difficoltà finanziaria, in modo che le autorità possano intervenire precocemente e rapidamente, anche a livello transfrontaliero.
Garantire una risoluzione efficace delle imprese di assicurazione e di riassicurazione in dissesto nell’UE è un fattore essenziale nel completamento del mercato interno: il dissesto di tali imprese incide non soltanto sui contraenti ed eventualmente sull’economia reale e sulla stabilità finanziaria dei mercati in cui tali imprese di assicurazione e di riassicurazione operano direttamente, ma anche sulla fiducia nel mercato interno delle assicurazioni.
Il completamento del mercato interno dei servizi finanziari ha rinsaldato l’interazione fra i vari sistemi finanziari nazionali: le imprese di assicurazione e di riassicurazione, peraltro, sono attive sui mercati finanziari per gestire il loro portafoglio di investimenti e i rischi legati alle loro attività, ed in tale contesto, l’incapacità degli Stati membri di affrontare il dissesto di un’impresa di assicurazione o di riassicurazione e di procedere alla risoluzione dell’impresa in un modo prevedibile e armonizzato, che eviti in modo efficace un danno sistemico più ampio, può minare la stabilità dei mercati finanziari e, di conseguenza, il mercato interno nel settore dei servizi finanziari.