In data 8 febbraio 2017, al fine di indagare maggiormente il fenomeno delle polizze dormienti, l’IVASS ha lanciato un’indagine, rivolta alle 52 imprese italiane che esercitano il ramo vita, tesa a: a) rilevare primi dati sulla ampiezza del fenomeno, in termini di numero di polizze “dormienti” e di somme assicurate, valutati su una porzione di portafoglio; b) acquisire informazioni sui processi adottati dalle imprese per accertare il decesso degli assicurati, identificare e rintracciare i beneficiari. L’indagine ha riguardato le polizze vita stipulate in forma individuale e quelle che, ancorché formalmente stipulate in forma collettiva, consistono di fatto in un’adesione individuale ad una convenzione
Ad esito di tale indagine, l’Autorità ha quindi pubblicato il Report recante il dettaglio delle rilevazioni effettuate e dei dati trasmessi dalle imprese.
In particolare, è emerso che circa 4 milioni di polizze vita scadute negli ultimi 5 anni sono potenzialmente esposte al rischio di dormienza, in quanto le compagnie non sanno se l’assicurato è deceduto o no prima della scadenza della polizza.
Sono inoltre emerse, in relazione alle polizze a vita intera che non hanno una scadenza predefinita:
- 117 mila polizze con età dell’assicurato superiore a 90 anni (probabili 12 miliardi di euro di somme assicurate), di cui 2.636 relative ad ultracentenari (518 milioni di euro);
- circa 540 mila polizze stipulate da almeno 10 anni e per le quali le imprese non hanno notizie dell’assicurato negli ultimi 3 anni (24 miliardi di euro).
In calce al Report, l’IVASS mette a disposizione dei consumatori talune indicazioni operative e formati documentali standard per richiedere informazioni.