Pubblicato sulla Rivista di Diritto Bancario l’articolo di Marco Bodellini, Ricercatore di Diritto dell’Economia, Università degli studi di Bergamo, dal titolo: “La gestione collettiva del risparmio davanti alla sfida della sostenibilità tra ambiguità normative e difficoltà applicative“.
Nel contesto della transizione verso un sistema economico con ridotte emissioni di gas serra sono state di recente adottate nuove regole di derivazione europea sulla finanza sostenibile concernenti tanto i fondi di investimento quanto i loro gestori.
Le nuove previsioni normative sono finalizzate a precisare le modalità di applicazione nel settore della gestione collettiva del risparmio di una serie di nuovi e complessi concetti precedentemente introdotti dal Regolamento Taxonomy e dal SFDR.
Tuttavia, nonostante i lodevoli intenti del legislatore europeo di rendere il comparto dei fondi di investimento parte attiva della transizione verso net-zero, da un lato, e di meglio precisare le modalità di applicazione delle nuove regole, dall’altro lato, permangono nel quadro normativo in vigore, e più in generale nell’attuale contesto, una serie di criticità che possono ostacolare il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi climatici fissati in primis nell’Accordo di Parigi. Dette criticità riguardano l’assenza e/o l’insufficienza di dati attendibili in materia di sostenibilità, la carenza di risorse umane con competenze in tema di sostenibilità nel contesto degli investimenti, incertezze interpretative circa la distinzione tra fondi ex art. 8 SFDR, fondi ex art. 9 SFDR e altri fondi, nonché alcune divergenze normative tra stati membri. Lo scritto analizza tali criticità e per quanto possibile avanza alcune proposte volte a meglio affrontarle.
Leggi il contributo completo al seguente link.