• Inquadramento generale
• La nullità di protezione dell’art. 23 TUF
• La legittimazione a far valere la nullità di protezione
• I limiti al rilievo d’ufficio del giudice
• I rapporti tra nullità di protezione ex art. 23 TUF ed annullabilità: sull’ammissibilità della convalida e/o rinuncia, sui rapporti col divieto di venire contra factum proprium, sulla prescrittibilità dell‘azione e sull’individuazione del relativo termine
• L’uso selettivo della nullità di protezione nelle controversie in tema di intermediazione finanziaria
• La sentenza delle Sezioni Unite
• Le questioni emerse:
– la nozione di giudicato ed i rapporti con l’accertamento incidenter tantum
– il giudicato sull’accertamento della nullità del contratto quadro
– i rapporti tra giudicato sulla nullità del contratto quadro ed eventuali risultanze processuali contrarie
– i criteri di selezione delle operazioni contestate alla luce della pronuncia delle SU
– il concetto di ingiustificato sacrificio economico nella complessiva esecuzione degli ordini
– l’eccezione di buona fede in caso di uso selettivo secondo le Sezioni Unite
– ambito di operatività dell’eccezione di buona fede (sostanziale o processuale) e rapporti con il divieto di abuso del processo
– nozione in senso oggettivo o soggettivo della buona fede
– rapporti tra eccezione di buona fede ed eccezione di compensazione
– formulazione dell’eccezione di buona fede: principio di allegazione e limiti alla rilevabilità d’ufficio; forme e termini di decadenza; ripartizione degli oneri probatori; natura – della sentenza di rigetto della domanda per effetto della formulazione o del rilievo dell’eccezione di buona fede.