IVASS ha pubblicato l’intervento del Segretario Generale Stefano De Polis al seminario “Gli orizzonti del diritto della finanza etica e sostenibile” organizzato dall’Università di Padova, sulla prospettiva della vigilanza in tema di sostenibilità assicurativa.
Per molto tempo l’attenzione dell’impresa è stata rivolta agli azionisti e alla massimizzazione del profitto. Il cambiamento socioeconomico e la innovata sensibilità hanno portato a ritenere che l’impresa debba coinvolgere tutti coloro che sono portatori di interesse verso una azienda e ne condizionano scelte e risultati (stakeholder).
La teoria della responsabilità sociale dell’impresa implica che le imprese debbano farsi carico delle conseguenze del proprio agire e tenere conto delle esternalità, positive e negative, che possano derivare dallo svolgimento dell’attività.
Le più recenti policy normative europee sono espressione di un indirizzo politico volto ad integrare fattori di sostenibilità nella gestione aziendale.
In linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (adottati con l’Agenda 2030), il settore della finanza – le imprese bancarie, assicurative e finanziarie – deve contribuire a orientare i capitali verso progetti coerenti con gli obiettivi ESG.
Il settore assicurativo ha un ruolo cruciale nella realizzazione della transizione ecologica e nell’incentivare modelli di sostenibilità di governance, ambientale e sociale.
In particolare, le compagnie assicurative possono contribuire alla realizzazione delle politiche esg: – fornendo coperture a fronte di rischi ambientali; – canalizzando i capitali verso investimenti sostenibili; – offrendo prodotti e servizi assicurativi che integrano i criteri ESG.
Il ramo danni può offrire un contributo alla transizione modellando i rischi climatici in chiave forward looking , innovando i prodotti e le coperture e incentivando comportamenti preventivi mediante la condivisione con il mercato dei dati raccolti.
Vi è una protection gap tra il livello del rischio e le coperture assicurative. I fattori di questo divario sono riconducibili dal lato della domanda alla bassa percezione dei rischi e ai prezzi alti dei prodotti. Dal lato della offerta assicurare i c.d. rischi catastrofali è poco incentivante in quanto sono eventi rari ma di grande impatto e l’offerta di copertura è tecnicamente complessa.
Per colmare questo divario è intervento il legislatore prevedendo l’obbligo per le imprese industriali e commerciali di stipulare polizze assicurative per i danni causati da eventi catastrofali.
L’IVASS partecipa al Tavolo per la finanza sostenibile presieduto dal MEF coordinando il gruppo di lavoro per ridurre dedicato alla riduzione del gap di protezione assicurativa verso i rischi catastrofali. L’IVASS cura iniziative per diffondere la cultura assicurativa rivolgendosi a segmenti di pubblico mirati mediante mezzi innovativi.
La difficoltà per le compagnie di allocare risorse a favore di obiettivi esg è nel reperire informazioni e dati in materia di investimenti. Tale carenza di dati favorisce anche attività di greenwashing.