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L’applicazione dell’intelligenza artificiale negli accertamenti tributari

19 Novembre 2024
Di cosa si parla in questo articolo

Il CNDCEC (Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili), congiuntamente alla FNC (Fondazione Nazionale Commercialisti), hanno pubblicato un documento di ricerca che esamina l’applicazione dell’intelligenza artificiale (IA) negli accertamenti tributari, con particolare attenzione al contesto normativo europeo e italiano.

Il documento si concentra sull’AI Act (Regolamento UE 2024/1689), il quale introduce un quadro normativo per l’uso dell’IA nell’UE, distinguendo tra sistemi vietati, ad alto rischio e a basso rischio, ed impone in particolare, fra gli altri, obblighi di trasparenza, protezione dei diritti fondamentali e valutazioni d’impatto sui sistemi considerati critici.

In ambito tributario, l’IA rappresenta uno strumento promettente per migliorare l’efficienza dell’amministrazione fiscale, prevenire l’evasione e garantire una maggiore equità tra i contribuenti.

Strumenti come Ve.Ra. (acronimo che sta per “Verifica dei Rapporti Finanziari”) utilizzano algoritmi avanzati per analizzare dati finanziari e individuare soggetti a rischio fiscale, riducendo il carico umano nella selezione iniziale delle posizioni da controllare.

Tuttavia, l’integrazione di tecnologie di IA nel contesto fiscale solleva questioni critiche legate alla trasparenza degli algoritmi, alla protezione della privacy e alla non discriminazione.

La giurisprudenza italiana, con pronunce del Consiglio di Stato, ha stabilito principi fondamentali per garantire l’uso responsabile dell’IA, quali la conoscibilità dei moduli algoritmici, la supervisione umana (principio di human-in-the-loop) e la non discriminazione.

Parallelamente, il Garante della Privacy ha posto limiti rigorosi all’utilizzo dei dati personali, evidenziando l’importanza di processi trasparenti e documentati per l’analisi del rischio.

Il documento propone l’istituzione di un Organismo tecnico nazionale per monitorare l’impiego dell’IA nei procedimenti tributari, con il compito di assicurare conformità normativa e bilanciare innovazione e diritti fondamentali.

L’approccio suggerito promuove l’uso di sistemi di IA “antropocentrici”, rispettosi dei diritti dei contribuenti e delle regole di trasparenza, pur riconoscendo le sfide tecnologiche e normative associate.

In conclusione, mentre l’IA offre opportunità significative per il sistema tributario, il suo impiego richiede un quadro normativo chiaro e una vigilanza costante per evitare automatismi lesivi e discriminazioni, garantendo che le tecnologie restino strumenti ausiliari e non sostitutivi dell’intervento umano.

Il documento di ricerca è così suddiviso:

  1. Intelligenza artificiale e procedimento di accertamento tributario
  2. Il Garante della Privacy, il Consiglio di Stato e la nuova normativa sull’analisi del rischio fiscale
  3. Gli algoritmi alla base dell’intelligenza artificiale
  4. L’intelligenza artificiale e il procedimento di accertamento: lo stato dell’arte (Ve.Ra.)
  5. La legittimità dei provvedimenti amministrativi basati sull’intelligenza artificiale
  6. Conclusioni: proposta di istituire un Organismo tecnico nazionale di monitoraggio dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel procedimento tributario
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