Pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea dell’11 luglio 2019 la Direttiva (UE) 2019/1152 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa a condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell’Unione europea.
La Direttiva introduce nuovi diritti minimi e nuove norme sulle informazioni da fornire ai lavoratori in merito alle loro condizioni di lavoro. Il suo obiettivo principale è rispondere alle sfide del mercato del lavoro legate agli sviluppi demografici, alla digitalizzazione e a nuove forme di lavoro.
In particolare, la Direttiva prevede che i datori di lavoro informino i lavoratori, al più tardi entro sette giorni di calendario dal primo giorno di lavoro, in merito agli aspetti essenziali del rapporto di lavoro, quali:
- le identità delle parti del rapporto di lavoro, il luogo di lavoro e la natura dell’impiego;
- l’importo di base iniziale della retribuzione e la durata delle ferie retribuite;
- la durata normale della giornata o della settimana di lavoro se l’organizzazione del lavoro è prevedibile;
- l’identità dell’istituzione di sicurezza sociale che riceve i contributi sociali, ove la responsabilità sia del datore di lavoro.
La Direttiva stabilisce ulteriori diritti minimi dei lavoratori, tra cui il diritto:
- di accettare un impiego in parallelo presso un altro datore di lavoro;
- di limitare il periodo di prova a un massimo di sei mesi, con la concessione di periodi di durata superiore solo se questi sono nell’interesse del lavoratore o sono giustificati dalla natura dell’impiego;
- di chiedere, dopo aver prestato servizio almeno sei mesi con lo stesso datore di lavoro, un impiego con condizioni di lavoro più prevedibili e sicure;
- di ricevere una formazione gratuita quando questa è prevista dalla legislazione dell’Unione o nazionale.
Il termine per il recepimento nazionale è stato fissato al 1° agosto 2022.