Il 18 giugno l’ABI ha consegnato al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, un dossier dal titolo “Banche operanti in Italia: il contesto operativo e normativo di riferimento”, che indicate le asimmetrie rilevate dall’Associazione delle banche tra lo scenario italiano e quello degli altri paese dell’area UE.
Il dossier si sofferma su diversi profili, evidenziando quelle che l’Abi individua come penalizzazioni fiscali (tra cui addizionale straordinaria 8,5 IRES 2013, trattamento delle svalutazioni e perdite su crediti, trattamento degli interessi passivi nell’ambito della tassazione societaria ai fini IRAP e IRES, regime IVA di gruppo, incidenza dell’IRAP e penalizzazione che colpiscono i prodotti), penalizzazioni non fiscali (quali la nuova norma su calcolo interessi, disciplina antiusura, estinzione anticipata senza oneri, norma su ius variandi applicata a tutti e tetti alle commissioni), servizi prestati dalle banche, anche gratuitamente, alle PA (servizi di tesoreria, SIOPE, servizio di pagamento delle imposte e contributi F24 e I24, servizio F23, servizio RAV, altri servizi di pagamento, attività svolta in relazione ai servizi di pagamento per la gestione della fiscalità dei redditi e come collaborazione forzosa nell’attività di accertamento), oltre a quello che le banche rivendicano di aver fatto per il paese (moratorie/sospensioni delle rate dei finanziamenti, accordi ABI – CDP, iniziative in favore delle popolazioni colpite da calamità naturali), in quadro comunque segnato dalle misure volte al rafforzamento patrimoniale della banche secondo le nuove regole della direttiva CRD IV (DTA, trattamento fiscale degli ibridi, trattamento fiscale dei titoli Additional Tier 1 (AT1)).
Secondo l’ABI “occorre soprattutto garantire, in vista dell’Unione Bancaria e della maggiore integrazione del mercato finanziario europeo, un terreno di gioco livellato per le banche che operano in Italia, rimuovendo le numerose penalizzazione che oggi contribuiscono gravemente a comprimere la redditività delle banche e, per questa via, la loro capacità di svolgere il loro ruolo a sostegno dell’economia e della crescita”.