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Lending-based crowdfunding: parere EBA sui rischi e sulle possibili soluzioni normative europee

27 Febbraio 2015
Di cosa si parla in questo articolo

Con parere del 26 febbraio 2015 l’EBA ha raccomandato che i legislatori degli Stati Membri chiarifichino l’applicabilità delle normative esistenti al crowdfunding tramite raccolta di debito (lending-based) al fine di assicurare il necessario livello di fiducia da parte dei partecipanti al mercato. Il parere delll’EBA, indirizzato alla Commissione Europea, al Parlamento Europeo e al Consiglio Europeo, ha identificato una serie di rischi inerenti al lending-based crowdfunding e individuato possibili soluzioni normative europee.

Secondo l’Autorità, la convergenza delle modalità di supervisione delle attività del lending-based crowdfunding è auspicabile non solo al fine di evitare arbitraggi regolamentari, ma anche al fine di assicurare un pari livello di concorrenza tra tutti gli operatori all’interno del mercato unico europeo.

L’EBA ha spiegato che la convergenza dovrebbe, nelle fasi iniziali, basarsi sulle disposizioni normative esistenti di cui i legislatori europei dovrebbero chiarificare l’applicazione.

L’attività di monitoraggio dell’EBA è stato effettuato in conformità al suo mandato di analisi delle nuove e innovative forme di attività finanziarie al fine di identificare i rischi dei partecipanti a tale mercato. L’EBA ha identificato le disposizioni della direttiva sui servizi di pagamento Direttiva 2007/64/CE come quelle di più facile ed immediata applicabilità al settore del crowdfunding tramite raccolta di debito. Tuttavia, considerato che le piattaforme di crowdfunding non rientrano nella definizione di istituzioni creditizie, gli aspetti connessi al lending non sono coperti dalla legislazione europea. Tale situazione, secondo l’EBA, è in grado di creare diversi rischi che dovrebbero essere mitigati quanto prima.

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