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L’ESRB sulla vulnerabilità del sistema finanziario dell’Unione

30 Settembre 2022
Di cosa si parla in questo articolo

Il Comitato europeo per il rischio sistemico (ESRB – European Systemic Risk Board) ha pubblicato un avviso sulle vulnerabilità del sistema finanziario dell’Unione. 

Il sistema finanziario dell’Unione si è dimostrato finora resistente nonostante le crescenti incertezze geopolitiche ed economiche. Tuttavia, il Comitato europeo per il rischio sistemico (CERS) ha individuato una serie di gravi rischi per la stabilità finanziaria. Questi rischi possono manifestarsi contemporaneamente, interagendo tra loro e amplificando reciprocamente il loro impatto. La probabilità che si concretizzino scenari di tail-risk (rischio di coda o rischio estremo, ovvero connesso ad un evento raro) è aumentata dall’inizio del 2022 ed è stata esacerbata dai recenti sviluppi geopolitici. Questi sviluppi geopolitici hanno un impatto sui prezzi e sull’offerta di energia, il che implica un nuovo aumento dello stress di bilancio per le imprese e le famiglie. Inoltre, un’inflazione più elevata del previsto sta inasprendo le condizioni finanziarie, il che potrebbe amplificare le tensioni nel settore finanziario.

L’annunciato peggioramento dell’economia potrebbe portare a un nuovo aumento del rischio di credito in un momento in cui alcuni istituti di credito stanno ancora affrontando i problemi di qualità degli attivi legati alla pandemia COVID-19 che finora sono stati limitati grazie alle ampie misure di sostegno pubblico. Anche i rischi per la stabilità finanziaria derivanti da un forte calo dei prezzi delle attività rimangono gravi. L’aumento dei tassi ipotecari e il deterioramento della capacità di servizio del debito a causa del calo del reddito reale delle famiglie potrebbero esercitare una pressione al ribasso sui prezzi delle case. A sua volta, ciò potrebbe innescare il concretizzarsi dei rischi ciclici accumulati nei mercati immobiliari. Inoltre, è aumentata la probabilità che incidenti informatici su larga scala abbiano un impatto sul sistema finanziario.

Dato l’aumento dei rischi sistemici per la stabilità finanziaria, il CERS ritiene necessario che le istituzioni private, gli operatori di mercato e le autorità competenti continuino a prepararsi alla materializzazione di scenari di tail-risk. Preservare o rafforzare la resilienza del settore finanziario dell’Unione resta essenziale affinché il sistema finanziario possa continuare a sostenere l’economia reale se e quando si concretizzeranno i rischi per la stabilità finanziaria. Uno stretto coordinamento tra le autorità competenti e pratiche prudenti di gestione del rischio in tutti i settori finanziari e i partecipanti al mercato restano fondamentali per affrontare efficacemente le vulnerabilità, evitando al contempo la frammentazione del mercato e le esternalità negative per gli altri Stati membri.

Gli istituti di credito possono agire come prima linea di difesa assicurando che le loro pratiche di accantonamento e la pianificazione del capitale tengano adeguatamente conto delle perdite attese e inattese che possono essere causate dal deterioramento del contesto di rischio. Ciò include l’adeguamento proattivo e regolare delle proprie proiezioni patrimoniali in scenari di base e avversi. Questi ultimi dovrebbero riflettere scenari macroeconomici sufficientemente conservativi e aggiornati, ipotizzando stress severi ma plausibili per periodi prolungati. Inoltre, anticipando e preparando i rischi di liquidità a breve termine, gli istituti di credito assicurano la loro immediata capacità di recupero, qualora si concretizzi uno dei rischi sopra menzionati. 

A complemento delle pratiche di gestione prudente del rischio degli istituti di credito, le riserve di capitale micro e macroprudenziali, coerenti con il livello di rischio prevalente, contribuiscono a garantire la resilienza del settore bancario. Il mantenimento o l’ulteriore incremento delle riserve macroprudenziali sosterrebbe la resilienza degli istituti di credito e consentirebbe alle autorità di svincolarle se e quando i rischi si concretizzano e hanno un impatto negativo sui bilanci degli istituti di credito. Allo stesso tempo, le decisioni di politica macroprudenziale dovrebbero essere prese tenendo conto delle prospettive macrofinanziarie e delle condizioni del settore bancario specifiche degli Stati membri, per limitare il rischio di prociclicità. 

I rischi per la stabilità finanziaria devono essere affrontati anche al di là del settore bancario. A tal fine è necessario affrontare le vulnerabilità e aumentare la resilienza delle istituzioni finanziarie non bancarie e della finanza di mercato. Laddove non siano disponibili strumenti macroprudenziali, le autorità potrebbero dover ricorrere ai loro poteri di vigilanza per attenuare le conseguenze del concretizzarsi dei rischi per la stabilità finanziaria e garantire che i mercati non si deteriorino. Le autorità competenti dovrebbero inoltre continuare a monitorare attentamente i rischi e, se necessario, rafforzare il dialogo di vigilanza con le istituzioni finanziarie non bancarie sottoposte a vigilanza. Assicurandosi che le loro pratiche di gestione del rischio riflettano adeguatamente l’aumento dei rischi e tenendo conto delle indicazioni e delle aspettative delle autorità di vigilanza, le istituzioni finanziarie non bancarie possono rafforzare ulteriormente la loro capacità di resistenza. Oltre al settore finanziario, è necessario affrontare anche le tensioni di liquidità per le società non finanziarie che partecipano ai mercati dei derivati sull’energia. Tuttavia, ciò non dovrebbe avvenire a costo di allentare i requisiti prudenziali per i sistemi di compensazione centrale.

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