L’Avvocato Generale della Corte di Giustizia UE, M. Campos Sánchez Bordona, ha presentato le proprie conclusioni nella Causa C‑28/17, in cui la Corte è chiamata a pronunciarsi su una questione attinente alla Normativa fiscale nazionale che subordina il diritto di deduzione, da parte di una società di un gruppo, delle perdite subite da una stabile organizzazione, appartenente a una società non residente dello stesso gruppo, alla condizione che la società non residente non possa dedurre tali perdite dalla base imponibile dell’imposta sulle società nel proprio paese di residenza.
Di seguito le conclusioni:
1. L’articolo 49 TFUE non osta, in linea di principio, a una normativa nazionale, come quella di cui al procedimento principale, ai sensi della quale, nell’ambito della tassazione di un gruppo di società soggette ad imposizione in uno Stato membro A, le perdite subite da una stabile organizzazione residente in tale Stato membro, ma appartenente a una società residente nello Stato membro B, possono essere compensate unicamente con i redditi di altre società del gruppo se, conformemente alle norme dello Stato membro B, dette perdite non possono essere compensate per determinare i redditi della società in parola nello Stato membro B.
2. Tale normativa nazionale non è compatibile con l’articolo 49 TFUE qualora, in circostanze come quelle di cui al procedimento principale, non consenta la deduzione delle perdite nello Stato membro A, laddove il contribuente abbia dimostrato che non sono deducibili in modo definitivo nello Stato membro B, circostanza che spetta al giudice del rinvio verificare.
Sullo stesso tema si richiamano le conclusioni presentate dall’Avvocato UE nella causa C-650/16 (cfr. contenuti correlati).