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L’OCSE sulle politiche fiscali di contrasto all’inflazione

20 Settembre 2023
Di cosa si parla in questo articolo

Pubblicato il nuovo rapporto dell’OCSE sull’utilizzo delle politiche fiscali per il contrasto degli effetti dell’inflazione a tutela di famiglie e imprese.

Il rapporto Tax Policy Reforms 2023 descrive le riforme fiscali annunciate e attuate nel 2022 in 75 giurisdizioni del Quadro inclusivo dell’OCSE/G20 sull’erosione della base imponibile e sul trasferimento degli utili (BEPS), compresi tutti i Paesi dell’OCSE.

Il rapporto fornisce una panoramica del contesto macroeconomico e del gettito fiscale in cui sono state attuate queste riforme fiscali, evidenziando come i governi abbiano utilizzato la politica fiscale per rispondere a livelli di inflazione storicamente elevati e per affrontare sfide strutturali di lungo periodo.

Il rapporto rileva che le riforme fiscali – comprese quelle dirette ad abbassare il carico fiscale sui redditi bassi e a ridurre le imposte sui prodotti energetici – sono state uno dei principali strumenti politici utilizzati dai governi per proteggere le famiglie e le imprese da livelli di inflazione elevati da un decennio.

Quando i prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari sono aumentati vertiginosamente nel corso del 2022, i Paesi si sono mossi rapidamente per sostenere le famiglie e le imprese fornendo un sostegno fiscale temporaneo – compresi i tagli alle imposte sul valore aggiunto (IVA) e alle accise – e adeguando gli scaglioni fiscali, le detrazioni e i crediti nell’ambito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e dei regimi contributivi.

Alcuni Paesi hanno introdotto imposte temporanee sugli extra profitti, prelievi di solidarietà o altre misure in risposta a profitti societari straordinari, in particolare nel settore energetico, per contribuire a finanziare la spesa fiscale aggiuntiva e attutire l’impatto degli aumenti dei prezzi sui gruppi più vulnerabili in particolare.

Obiettivi simili sono stati citati anche nel caso di alcuni Paesi che hanno ridotto la pressione fiscale sulle famiglie a basso reddito e aumentato le imposte sul reddito e sul patrimonio dei percettori di redditi più elevati.

Per incoraggiare gli investimenti, i governi hanno continuato ad ampliare gli incentivi fiscali sul reddito delle società e ad adattare i regimi fiscali alle sfide e alle opportunità poste dalla digitalizzazione dell’economia globale.

Molte giurisdizioni hanno anche intrapreso iniziative per l’attuazione della tassa minima globale (global minimum tax) per le multinazionali e riforme dell’IVA per ottenere una tassazione più efficace del commercio digitale transfrontaliero.

Alcune imposte legate all’ambiente sono state ridotte nel 2022, mentre un numero crescente di Paesi ha rafforzato gli incentivi fiscali e altri meccanismi per incoraggiare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Il numero di Paesi che hanno implementato sgravi e crediti fiscali “verdi” nell’ambito delle imposte sul reddito delle società e delle persone fisiche è aumentato, così come la loro rilevanza.

Il rapporto è visibile al questo link.

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